Ischia News ed Eventi - Rubriche

Il Vescovo d’Ischia. Mons. Filippo Strofaldi, ha anticipato di un giorno la festività di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, ed ha incontrato i giornalisti locali domenica 22 gennaio nella Chiesa Cattedrale, ritornata ad essere esclusivamente la “Cattedra del Vescovo”, prima di partire per Roma per il Consiglio Permanente della CEI. Ha celebrato la messa eppoi nella sagrestia ha conversato con i giornalisti in una informale conferenza stampa consegnando a tutti una copia del lavoro di Agostino Di Lustro, professore di Lettere, storico locale, diacono permanente e l’unico laico ammesso al Capitolo dei Canonici, il “Senato del Vescovo”, sulla “Cattedrale di Ischia dalle origini ai nostri giorni”. L’incontro del Vescovo con i giornalisti locali in occasione della festività di San Francesco di Sales fu istituito una ventina di anni con il Vescovo, Mons. Antonio Pagano, proprio per una momento di riflessione, di pace, per i lavoratori dell’informazione ed il Vescovo Strofaldi fin dal suo insediamento nel 1998 ha voluto mantenere la consuetudine. Al Vescovo viene unanimemente riconosciuta una Autorità Morale, oltre le parti politiche ed addirittura oltre le stesse diversità del credo religioso, capace di far riflettere sul tempo presente e su i suoi mali.

Si terrà probabilmente entro quest’anno 2011 il Referendum consultivo previsto dalla legge regionale per avviare il processo di unificazione amministrativa dei sei Comuni dell’isola (Ischia, Casamicciola, Lacco Ameno, Forio, Barano e Serrara-Fontana) che furono istituiti durante la dominazione francese del Regno di Napoli nel 1809 e che erano addirittura 7 con Testaccio fino al 1873 quando con decreto di Re Vittorio Emanuele fu accorpato al Comune di Barano diventandone da allora una frazione. Un unico Comune fu istituito nel 1938 per decreto reale di Vittorio Emanuele III e durò soltanto 7 anni poi nel 1945 con decreto di Umberto II, Luogotenente del Regno, i sei Comuni furono ricostruiti.

La Guerra nel Golfo di Napoli nel trasporto tra l’armamento cosiddetto pubblico e quello cosiddetto privato dura in maniera formale con dichiarazioni solenni rese dalle parti da almeno 35 anni e cioè dalla approvazione da parte del Parlamento della Legge n.169 del 1975 con la quale veniva riconosciuto il diritto alla mobilità dei cittadini delle Isole Minori italiane e veniva solennizzato per la prima volta il principio della “continuità territoriale della Repubblica”. Fu una legge di grande importanza per la quale avevano combattuto soprattutto le forze di sinistra ed il sindacato unitario CGIL-CISL-UIL e fu anche una legge lungamente dibattuta dalla stampa locale.

La Giunta Comunale di Casamicciola Terme presieduta dal dottor Vincenzo D’Ambrosio ha deliberato nella seduta del 27 ottobre 2010 “la realizzazione, attraverso la collaborazione scientifica dell’Università Parthenope di Napoli, di uno studio di “marketing territoriale” che consenta a tutti i cittadini dell’isola di conoscere , attraverso dati reali ed ufficiali, lo stato del sistema socio-economico del territorio e quindi assumere una decisione (sul Comune Unico n.d.a) con cognizione di causa in sede referendaria” è scritto nell’invito rivolto alle associazioni di categoria ed ai centri culturali isolani che sono stati invitati a costituire una “commissione scientifica” che collabori con il personale individuato dall’Università per la realizzazione del progetto di marketing territoriale”. Il sindaco D’Ambrosio ha convocato anche una prima riunione il 20 novembre sull’Osservatorio Geofisico di Casamicciola mentre un’altra seduta è stata programmata per il 4 dicembre.

E’ oggi il tema dell’unificazione amministrativa dell’isola d’Ischia cioè un unico Comune in luogo di sei la questione veramente prioritaria? Un efficiente assetto istituzionale, al tempo dell’imminente “federalismo” che, comunque lo si interpreti nelle nebbie giuridiche che la Lega Nord incrementa e non diminuisce, vede al centro la Regione che legifera e programma su di un territorio abbastanza vasto e storicamente consolidato, è così importante in un’area di turismo ipermaturo come il caso dell’isola d’Ischia? Lo spezzettamento amministrativo in sei Comuni – che finiscono tutti di fronte allo sviluppo economico e sociale – per essere “Comuni-Polvere” governati da una scadente classe politica che ha ridotto i consigli comunali a poco meno o poco più di assemblee condominiali con indecenti spettacoli di degrado del valore della Parola, è oggi dannoso in un momento di stagnazione o peggio ancora di recessione economica mondiale, europea e buon ultima nazionale, rappresenta un pericolo per mantenere in vita un armamentario industriale di circa 3 mila imprese con una forza lavoro disponibile di 13 mila unità in un’area così piccola di soli 46Kmq. e con 60 mila abitanti che ne fanno una delle isole più abitate del mondo?

Stiamo vivendo un'epoca nell'isola d'Ischia dove la politica non ha progettualità. E' in fondo lo stesso scenario nazionale - che è preoccupante al massimo grado perché prefigura una vera e propria crisi istituzionale con la minaccia da parte di Berlusconi di proporre lo scioglimento in caso di crisi di una sola Camera - ma qui da noi vengono inseriti nello scarso dibattito temi da “specchietto per le allodole” come la fusione di tre Comuni o la costituzione di un sol Comune che rientra nelle cose che l'Ente Regione ”potrebbe” fare così come “potrebbe” fare anche il Comune nuovo di Lago Patria spezzettando quelli di Pozzuoli e Bacoli mentre non si discute di quello che l'Ente Regione – la grande delusione del decentramento amministrativo della Repubblica auspicato con la prima riforma del 1970 – “può” o forse “deve” fare applicando semplicemente le leggi regionali che sono in vigore.

L’acquisizione dell’ex-Jolly Hotel o Grande Albergo delle Terme di Ischia da parte del gruppo industriale DimHotels rappresenta un fatto POSITIVO nel panorama economico e finanziario dell’isola d’Ischia da molti punti di vista.

E’ un fatto positivo – senza dubbio alcuno – che si rafforza una imprenditoria contemporanea, al tempo del turbo capitalismo, “endogena” e non più “esogena” cioè di ischitani che sono fieri della loro origine, fieri di aver affrontato il rischio di impresa partendo da un umile commercio di frutta e verdura, fieri al punto di garantire con la loro “ischitanietà” il loro prodotto presso i loro clienti.

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