Ischia News ed Eventi - Noi ci incontravamo sul portone – Il Mattei 1963-1968: appunti di una generazione

Noi ci incontravamo sul portone – Il Mattei 1963-1968: appunti di una generazione

Storia
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Prologo

Non ricordo il mio primo giorno di scuola, il primo ottobre 1963. All’epoca le lezioni iniziavano in quella data. Avevo compiuto da poco quattordici anni, nel giugno precedente. Non so dire come fu quel giorno: sono trascorsi cinquantadue anni, cioè oltre mezzo secolo. Devo ritrovare i ricordi personali e, se possibile, qualche fotografia. La storia è tale solo quando è documentata.

Ricordo invece molto bene la scelta della ragioneria per gli studi superiori dopo la terza media, che già allora rappresentava un percorso “superiore”. L’obbligo scolastico, infatti, terminava in quinta elementare. Proseguire significava già intraprendere la scuola superiore. Alle scuole medie si accedeva tramite un “esame di ammissione”, sostenuto subito dopo l’esame di quinta elementare: un bambino di dieci anni doveva affrontare due esami nel giro di pochi giorni.

La mia generazione, quella del 1949, fu l’ultima degli anni Quaranta del Novecento a sostenere l’esame di ammissione alla scuola media, che sull’isola si trovava soltanto nel capoluogo, Ischia, con poco più di 250 alunni provenienti da tutto il territorio. Siamo stati anche gli ultimi a sostenere l’esame di Stato finale secondo la “legge Gentile” del 1923, con tutte le materie studiate nel triennio, comprese le professionali. E gli ultimi per cui gli istituti tecnici consentivano l’accesso solo alle facoltà universitarie tecniche: l’università non era un’opportunità aperta a tutti.

Il primo ottobre 1963 iniziai il primo anno di ragioneria all’Istituto Tecnico Commerciale “Enrico Mattei”, situato a pochi passi da casa mia, a Casamicciola, in via Principessa Margherita, nella vecchia Villa San Vincenzo dei Salesiani. La scelta della ragioneria — così veniva comunemente chiamato l’istituto — fu voluta dai miei genitori, ma la condivisi pienamente anch’io. Una scelta che avrebbe condizionato, in positivo, tutta la mia vita.

(1 – continua)