1) IL REGIME VINCOLISTICO L’attuale Porto d’Ischia divenne tale nel 1854 quando i Borbone decisero di aprire alla navigazione marittima l’antico Lago de’ Bagni col taglio dell’istmo sabbioso che lo divideva dal mare. In copertina la riproduzione del dipinto a olio di Francesco Mancini I lavori di apertura del porto,1853. Caratteristica unica di questo specchio acqueo è la presenza di un isolotto centrale che, sotto il profilo naturalistico, rappresenta il conetto centrale di un più ampio cratere, mentre storicamente è famoso per essere stato citato negli esercizi retorici di Marco Aurelio. Il futuro imperatore chiedeva al maestro Frontone il significato di un’isola grande che cinge un’isola piccola, con specifico riferimento ad Aenaria, come i Romani chiamavano Ischia. Di qui il TONDO DI MARCO AURELIO.
Successivamente, intorno alle rive del porto è sedimentata una straordinaria sequenza di evidenze storiche e architettoniche. Per la bellezza paesaggistica e per il riconosciuto valore culturale il Ministero per i Beni Culturali, e per esso la Soprintendenza di Napoli e Provincia, incluse il sito nell’Elenco degli edifici di interesse Artistico e Storico col vincolo totale.
2) LA SCIAGURA DI ITALIA ’90. All’epoca dei mondiali di calcio del 1990 fu malauguratamente deciso di costruire due pontili per accogliere le frotte dei tifosi che al seguito delle proprie squadre nazionali avrebbero voluto visitare l’isola. Sta di fatto che queste opere, avversate anche allora dalle persone più sensibili, furono completate solo nel 1994 smentendone clamorosamente la necessità. Ma il danno era fatto e si è sperato solo che, essendo le strutture realizzate prevalentemente in legno, sarebbero marcite in pochi anni e quindi da smantellate definitivamente.
La speranza si consolidò nel 2004, in occasione del 150° anniversario dell’apertura del Porto, quando migliaia di persone, assistendo alle rievocazioni storiche, acquisirono consapevolezza dei valori custoditi dal sito.