Ischia News ed Eventi - Questo Paese va a fondo se non migliora la Pubblica Amministrazione: il sogno infranto della 241/90

Questo Paese va a fondo se non migliora la Pubblica Amministrazione: il sogno infranto della 241/90

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I consiglieri comunali della “Città d’Ischia”(questo il titolo importante del comune-capoluogo che è bene cominciare ad usare) della “nuova opposizione”costituita da Carmine Bernardo (UDC), Giuseppe Di Meglio (MPA), Ciro Ferrandino (Ischia Nuova), Davide Conte (exPDL)  alla giunta e maggioranza PD-PDL detta la “grande ammucchiata” (in minuscolo) diretta dal sindaco Giosy Ferrandino attuale PD ex-Forza Italia ed ex dc, hanno fatto visita, nella loro pubblica qualità di amministratori pubblici eletti dal popolo, alle sedi delle cosiddette “partecipate”– Ischia Ambiente ed Ischia Risorsa Mare – per poter vedere gli atti. Il consigliere comunale Davide Conte a sua volta aveva chiesto qualche tempo fa al commissario-liquidatore del CISI-EVI, Domenico Di Vaia, ex comunista ed attuale PD, ai sensi della legge 241/90 di poter conoscere un atto di gestione e  - su un parere di un legale della stessa CISI-EVI  -  gli è stato rifiutato tanto che Conte ha dovuto, ai sensi di legge, presentare ricorso al Tribunale Amministrativo della Campania naturalmente con oneri legali a suo carico. Sarà interessante come andrà a finire la lite perché è in ballo la stessa legge 241/90 e cioè il principio di applicazione della legge alle società che hanno come  soggetto economico un ente pubblico ma hanno la forma del diritto privato.

Che i consiglieri comunali di Ischia abbiano avviato un esercizio della legge 241/90 sulla trasparenza amministrativa è ottimo segno di una profonda inversione di tendenza. Se si dovesse prendere un aspetto, uno solo, per giudicare il grado di “democrazia vera” di una amministrazione si dovrebbe verificare se in questo Comune viene realmente applicata la legge 241/90. Il commissario provinciale del PD, on. Orlando, nella sua venuta ad Ischia per avallare l’accordo inqualificabile del PD con il PDL annunciando in maniera risibile una conferenza programmatica ex-post, avrebbe dovuto effettuare una verifica del grado di efficienza democratica, di piena trasparenza nella  conduzione nell’intero sistema   istituzionale della Città d’Ischia. Se Orlando l’avesse fatto avrebbe verificato che un potere di gestione enorme con una enorme massa di danaro pubblico viene esercitato “fuori”dal controllo istituzionale del Consiglio Comunale, l’assemblea eletta dal popolo insieme al sindaco che è stata sminuita nei suoi poteri volitivi rispetto al sindaco-podestà. Le cosiddette  “partecipate”sono solo formalmente di diritto privato poiché di fatto sono di diritto pubblico avendo un sol socio che è il Comune o più Comuni. Furono definite “partecipate”perché il Comune avrebbe dovuto essere solo un socio e se possibile anche di minoranza poiché gli altri soci dovevano essere privati. Queste società avrebbero dovuto funzionare come “società private”nell’efficienza della gestione e poiché erano e sono società di capitale – per azioni o a responsabilità limitata – dovevano avere come obiettivo il lucro perché non è giustificabile – in economia aziendale – una società di capitale senza l’obiettivo dell’utile di impresa. Sono concetti elementari conosciuti da un semplice e bravo Ragioniere con 5 anni di studi commerciali.

Con la formula della società di capitale di diritto privato le assunzioni – ai sensi e per gli effetti della legge sul Mercato del Lavoro impropriamente detta Legge Biagi – sono libere. Gli amministratori di queste società possono assumere chi vogliono e non hanno nemmeno l’obbligo di un “avviso pubblico”o di una “evidenza pubblica”. Il clientelismo quindi – nella perfetta legalità – si è trasferito dal pubblico al privato rimanendo sempre, nella sostanza, pubblico.

La situazione finanziaria dell’indebitamento della  Società Energia Ischia (EVI) di proprietà del Consorzio Intercomunale  Ischia Servizi (CISI) di proprietà dei sei Comuni “in liquidazione”non è dato di conoscere in maniera pubblica. Così come non si conosce la situazione finanziaria – dei debiti e dei crediti,aspetto finanziario della gestione – delle cosiddette “partecipate”non solo nella Città di Ischia ma anche negli altri Comuni di Casamicciola, Lacco Ameno, Forio, Serrara-Fontana e Barano. Negli altri 5 Comuni le “partecipate”dovrebbero essere almeno 8.

La “piena trasparenza”sulla gestione finanziaria ed economica con quella della cosiddetta “gestione delle Risorse Umane”(l’altro eufemismo per indicare la gestione del personale) rappresenta la vera democratizzazione dei Comuni, il vero metro per misurare l’”efficienza, l’efficacia e l’economicità”della gestione, il vero metro per misurare la vera democrazia popolare degli enti locali.

Nel 1997 cioè 15 anni fa  partecipai, quale funzionario   responsabile dell’ufficio stampa della Provincia, ad un “workshop riservato”per i “comunicatori pubblici”organizzato dal CENSIS  nella ovattata Residence  di Ripetta a Roma con la partecipazione del Presidente, Giuseppe De Rita, e del segretario generale , Giuseppe Roma, dell’allora direttore dell’ANSA, Giulio Anselmi, del presidente del Forum della Pubblica Amministrazione, Carlo Sismondi, del segretario generale dell’Associazione della Comunicazione Pubblica, Alessandro Rovinetti e del presidente della società “Pagine Utili”, Marcello Dell’Utri. Il “workschop”aveva come “chairman”Giuseppe De Rita (tutti termini inglesi nel biglietto di invito)  voleva fare il punto sulla “democrazia elettronica”negli enti locali e sul loro  grado di efficienza e di trasparenza con il punto sulla applicazione della legge 241/90 e l’istituzione presso ogni ente dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico.

Rimasi molto impressionato dai risultati del convegno  poiché  si prospettava al tempo di internet una “rivoluzione culturale”negli enti locali e ne feci un articolo che apparve anche nella rivista ufficiale dell’Unione delle Province d’Italia oltre che sul “Roma”e su “Il Golfo”. Mi colpì soprattutto una affermazione del segretario generale del  Censis, Giuseppe Roma: “questo nostro Paese va a fondo se non migliora la Pubblica Amministrazione”.

In quegli anni – fine anni ’90 ed inizio 2000 – tutte le amministrazioni degli enti locali italiani ebbero finanziamenti europei per la modernizzazione degli uffici, per la formazione del personale, per l’attuazione della legge 241/90 da parte dei funzionari. Doveva attuarsi una vera e proprio “rivoluzione copernicana”negli enti locali con l’obiettivo dell’”efficienza, efficacia ed economicità”e della “piena trasparenza nella gestione”.

Come funzionario della Provincia di Napoli nel 1998 partecipai ad un corso di formazione organizzato dal Formez su “l’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico: teorie e tecniche organizzative”di alto livello, durato 3 mesi per complessive settantadue ore. Poi partecipai ad altri cinque o sei corsi – anche un corso di inglese di secondo livello di 80 ore  - soprattutto ad corso  sui “nuovi sistemi di erogazione dei servizi in logica qualità “organizzato nell’ambito del progetto PASS nientemeno che dalla “Gargano & Associati”, uno delle più importanti aziende di formazione italiane che preparano i manager del privato e del pubblico.

Cito tutto questo solo per ricordare come è stato vasto il programma  del Governo, di tutti i Governi,  dopo la firma del trattato di Maastricht per “modernizzare”la Pubblica Amministrazione e per rendere “trasparente”sia il mandato pubblico di amministratore che di dipendente. Forse l’errore esiziale è stato che quei corsi avrebbero dovuto essere seguiti soprattutto dagli Amministratori Pubblici.

Se 15 anni dopo nella Città d’Ischia e negli altri 5 Comuni non sono stati recepiti ed attuati questi cambiamenti fondamentali nella Pubblica Amministrazione sono preso da un incommensurabile pessimismo per il presente ed il futuro e sono sempre più convinto che  al pessimismo della ragione bisogna sostituire l’ottimismo della volontà con un rinnovato impegno politico condividendo il monito del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo discorso di fine d’anno: “Non c’è futuro per l’Italia senza una rigenerazione della Politica e della fiducia nella Politica”.

Casamicciola, 13 febbraio 2012-02-13

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