Il dado non è ancora tratto, ma se la sana politica ed il diritto prevarranno sugli intrallazzi di palazzo l’armatore della Ustica Lines Vittorio Morace, di origine napoletana, sarà nel Golfo di Napoli e ben presto potremo godere avremo dei suoi mezzi all’avanguardia, sulle linee di Forio e d’Ischia con ben 10 corse per porto.
Una notizia di non poco conto per quello che apporterebbe di positivo nel settore; una scelta certamente non di facile concretizzazione per gli ostacoli che artatamente nasceranno e che detto armatore dovrà superare. Già nei ritardi nella concessione delle linee, che lo stesso Morace denuncia nell’intervista de Il Golfo di giorni fa, è possibile leggere un’avvisaglia degli interessi contro che si celano dietro il burocratismo regionale e non voglio pensare che essi siano dovuti ad indebita interferenza dell’Acap, organizzazione che sorse alla vigilia di una gara regionale per tutelare gl’interessi degli armatori ad essa associati, oggi sotto osservazione dell’Autorità Garante.
Il mondo degli utenti è vicino alle aspettative del Morace ben consapevole che il diritto alla concorrenza, in uno con quello alla continuità territoriale per i servizi minimi essenziali, è un bene a cui i cittadini non possono rinunciare; ed è bene anche ricordare che avere servizi veloci con aliscafi anche HSC che associano alla velocità, circa trentacinque miglia all’ora, anche elementi di sicurezza aggiuntiva per le nuove tecnologie in gioco, significa dimezzare i tempi di percorrenza ed avere vantaggi anche in termini turistico-economici.
L’ingresso dell’Armatore Morace è una boccata d’aria pura anche per l’indiscusso innesco di un processo induttivo di forte valenza che si avrebbe per il rinnovamento del naviglio esistente e per l’affermazione di un nuovo modo di stare in campo da parte degli armatori, al di fuori di ogni logica restrittiva; a meno che .... . Siamo, inoltre, di fronte ad un evento con indiscutibili riflessi sull’occupazione marittima e sui processi di aggiornamento professionale e di specializzazione, individuale e collettiva, che detti mezzi richiedono al personale navigante.
Da qui a Vittorio Morace - a cui per la comune età e per la Sua frequentazione dell’isola negli anni giovanili sono forse legato da sbiaditi ricordi di vita giovanile sull’accogliente e calda spiaggia di Forio Centro ( palestra d’incontri e di vita in comune di cui lo Stabilimento Balneare dei Fratelli Cuomo, Ciccio e Mario, ne è felice testimonianza ) - il mio appello a non demordere e, in uno al benvenuto perché il Suo e nostro sogno si realizzi, l’impegno politico dell’Autmare al Suo fianco contro la sciagurata ipotesi che le Sue richieste dovessero essere accantonate e/o respinte.
In più, l’augurio che gl’imprenditori locali (i trasportatori della rete di distribuzione ed il variegato mondo del commercio e del turismo) sappiano cogliere al balzo l’opportunità che a loro viene dalla Ischia Lines spa che Morace mette a disposizione per i servizi marittimi partenopei e che detta società arricchita anche di detti nuovi soci conservi la sua autonomia operativa rispetto agli altri imprenditori del mare perché finalmente nel settore si possa scrivere una pagina nuova di sana competizione che è cosa preziosa e richiesta per rompere monopoli e steccati, per sconfiggere arroganze e spartizioni portuali e commerciali oggi in essere. Ad maiora!.
Nicola Lamonica