Il nostro corpo è composto da acqua, almeno per più della metà, anche se questa è distribuita in modo non uniforme. Si può davvero dire che senza acqua non c'è vita e che dalla qualità dell'acqua dipende la qualità della vita?. Se si (e credo di si) allora permettetemi di dire che per noi isolani la qualità dell’acqua marina è fonte di vita: Regno di Nettuno, Regno di tutti!
Sette comuni che finalmente danno prova di cosa vuol dire “fare sistema”, collettività, sinergia: uniti a difesa del mare. La vita di un isolano e’ una vita “isolata” con questa autostrada dall’asfalto blu che per troppi anni è stata un Regno di Nessuno, dimenticandosi che li sotto vi è un mondo, che negli anni 50, in assenza di soldi, le banconote si chiamavano totani, polpi, usati dai pescatori per il baratto con i contadini delle “Siene di Citara”. Facciamo un flashback per ricordarci di quanto il mare sia parte integrante del nostro vivere quotidiano. Chi come me ha vissuto un periodo lontano dall’isola, cerca nel mare “il nostalgico benessere” ed ogni mare incontrato non ha paragoni con il nostro (l’isolano è questo…), ma dobbiamo viverla ,questa “nostalgia”, tutti i giorni quando il nostro occhio osserva questa presenza sinuosa, quando il matrimonio serale con il tramonto emoziona l’anima.
Dalla bianca e lucente scogliera
ogni sera di te parlo al mare,
e tu al mare confidi ogni sera
i pensieri d'amore per me.
Il mare
è la voce del mio cuore,
è la voce del tuo cuor
che ci unisce ancora.
(Sergio Bruni 1951).
L'Area Marina Protetta "Regno di Nettuno" è stata istituita con decreto del Ministero dell'Ambiente il 27 dicembre 2007 ed è gestita dal Consorzio appositamente costituito tra i sette comuni che governano le Isole di Ischia e di Procida, e comprende il mare che circonda l’ Arcipelago Flegreo. Le due isole più l’isolotto di Vivara, che chiudono ad ovest il golfo di Napoli, fanno parte di un grande complesso vulcanico considerato tuttora attivo (attivo non vuol dire colpo in canna caro Bertolaso…..). Segno della vitalità, di questa natura che congiunge acqua e fuoco sono le numerose fonti termali, sfruttate oggi in un’infinita serie di terme e splendidi giardini, che congiungono complessi di piscine a varie temperature a veri orti botanici e spiagge.
Abbiamo la fortuna di godere delle proprietà benefiche del mare e della spiaggia a partire dall’aria che si respira sulla battigia, ricca di sali come lo iodio, che il nostro organismo è in grado di assimilare attraverso la respirazione e la pelle, le lunghe passeggiate in riva al mare, soprattutto quando il mare è agitato, sono un toccasana invidiatoci da molti metropolitani ma per far si che possiamo continuare ad “approfittare” di questi benefici abbiamo il dovere di sposare il decreto come fosse il decalogo del benessere:
“l'area è stata divisa in quattro zone di salvaguardia, in tutte le zone non sono consentite attività che possono creare turbamento delle specie vegetali e animali, la balneazione, la navigazione, l'ancoraggio, l'ormeggio, l'utilizzo di moto d'acqua, lo sci nautico. È inoltre vietata qualunque attività di cattura, raccolta e danneggiamento di esemplari delle specie animali e vegetali, così come di reperti archeologici e di formazioni geologiche; ancora, l'immissione di qualsiasi sostanza tossica o inquinante, la discarica di rifiuti solidi o liquidi, l'acquacoltura, l'uso di fuochi all'aperto.”
Un microclima perfetto con la presenza di tutte le specie presenti nel Mediterraneo, caratteristica che convinse Anton Dohrn, studioso tedesco amico di Charles Darwin a stabilire tra Napoli ed Ischia i suoi studi ed a costruire il primo istituto di biologia marina al mondo, nel 1872, tuttora uno dei più prestigiosi. (E’ notizia di questi giorni che la stazione zoologica è nell’elenco dei 27 enti catalogati come “inutili”, da tagliare per ridurre le spese dello stato! Senza parole….)
Per tutti gli amanti del mare lo spettacolo dei fondali marini è un vero e proprio melting pot di specie animali e coralligene. Basti pensare alla formazione di alghe rosse, la Poseidonia marina, o il caratteristico “falso corallo nero” presente lungo il costone della torre di S. Angelo; numerose sono anche le grotte che richiamano ad una civiltà precedente, un patrimonio che non ha nulla da invidiare a luoghi come, Ras Moammed in Egitto o Tabarka in Tunisia. Bastano queste informazioni a farci capire che il mare è un bene collettivo che non ha distinzioni sociali, che ci identifica come isolani, una comunità che al mare forse deve qualcosa?
Negli ultimi tempi la sensibilità verso l’ambiente, l’ecosostenibilità, la salvaguardia della biodiversità è cresciuta in maniera esponenziale, basti pensare ad associazioni come Nemo nata con lo scopo primario di proporre e diffondere la cultura del mare, di recuperare un rapporto certamente antico fra l’uomo e il suo mare, quanto mai impellente per chi vive su un’Isola dove l’interazione diviene l’inevitabile azione per aprirsi le strade del mondo. Senza dimenticare l’Associazione Delphis che emoziona i turisti per le escursioni spettacolari al largo delle nostre coste per ammirare i delfini in acrobazie mozzafiato. Abbracciamo questo bene comune che grazie alla tenacia di amanti del proprio mare è finalmente realtà e difendiamolo: nei secoli scorsi il mare è stato in nostra difesa è arrivata l’ora di ricambiare il favore, senza se e senza ma….