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La nuova impostazione editoriale de Il Mattino: un ottimismo della volontà per il Mezzogiorno

Attualità
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Con la nuova direzione di Roberto Napoletano – giornalista economico di lunga esperienza, già direttore de Il Sole 24 Ore, non senza polemiche – Il Mattino manifesta una nuova e riconoscibile impostazione editoriale.

Acquisto Il Mattino perché è allegato a Il Dispari, il “giornale-panino” della stampa locale, in un’operazione volta a incentivare la lettura del cartaceo nell’era digitale. Per me – sostenitore della stampa locale su un’isola-mondo come Ischia, abbastanza grande come una media città italiana ma pur sempre piccola rispetto alla grande area urbana di Napoli – è Il Dispari che “tira” Il Mattino, non viceversa.

Ma l’accoppiata funziona. È una decisione presa in partnership tra i due editori, per sostenere la stampa scritta, che ha ancora un ruolo fondamentale nel raccontare i territori.

Il Mattino è, da almeno 80 anni, la voce più forte del Mezzogiorno. Ha sempre avuto una linea editoriale vicina all’area di governo, ma con un’attenzione costante alle ragioni economiche e sociali del Sud, da sempre in ritardo di sviluppo. Per anni è stato di proprietà del Banco di Napoli, la più antica istituzione bancaria del Sud, fondata nel 1539. Il Mattino è stato uno strumento di comunicazione delle classi dirigenti, certamente, ma con i piedi ben piantati nelle realtà economiche e finanziarie. I grandi convegni promossi dal Banco negli anni ’70 e ’80, e la Rivista Economica del Banco di Napoli, diretta prima da Giuseppe Palomba e poi da Francesco Saverio Coppola, restano una testimonianza storica.


Il panorama del Sud oggi

Oggi non è più come 50 anni fa. Il Mattino non è più del Banco di Napoli (che non esiste più come istituto bancario principale del Mezzogiorno), ma fa parte del gruppo Caltagirone, lo stesso editore de Il Messaggero di Roma, altro giornale simbolo. In più, il contesto editoriale napoletano è cambiato: ora ci sono anche le edizioni locali del Corriere della Sera e di Repubblica. Il Mattino, quindi, non è più l’unica voce del Sud.

Vale la pena ricordare come, nel 1987, Piero Ottone guardasse con diffidenza alla stampa locale. Eppure, oggi, la stampa locale si è imposta come elemento imprescindibile per la democrazia e per la rappresentanza dei territori.


Un'editoriale del Sud, per il Sud

La nuova linea editoriale de Il Mattino è focalizzata sui problemi concreti del Mezzogiorno. Non si limita a glorificare il governo Meloni, ma mette in luce gli elementi positivi di una rinascita possibile del Sud, capace di camminare con le proprie gambe, senza chiedere assistenzialismo allo Stato centrale.

È una linea editoriale che condivido. Talvolta può apparire eccessiva, ma come si dice: meglio abbundare che deficere. Meglio un ottimismo della volontà che un pessimismo cosmico. Anzi, questo è un ottimismo della ragione.


Una scelta da condividere anche a Ischia

Anche sul piano locale, sull’isola d’Ischia, aderisco a questa impostazione. Anche noi dobbiamo fare i conti con la finanza e l’economia, perché la politica – in un mondo globale – è ormai una sovrastruttura.

Ritengo valida e intelligente l’accoppiata Il Mattino con Il Dispari. Noi siamo il Mezzogiorno, con tutti i nostri limiti, ma anche con le nostre possibilità. Servono realismo e conoscenza.

Giuseppe Mazzella


(Extra opzionale per la pubblicazione online)

Categoria: Media e Informazione / Opinioni
Tag: Il Mattino, Roberto Napoletano, stampa locale, Sud Italia, Ischia, Mezzogiorno, giornalismo, politica economica, Giuseppe Mazzella, Il Dispari
Meta Description: La nuova linea editoriale de Il Mattino sotto la direzione di Roberto Napoletano vista da Giuseppe Mazzella: ottimismo della volontà per un Sud che cambia.