Alle ore 21,00 l'affascinante appuntamento teatrale nell'ambito della kermesse
«Le acque termali... e la ferita di Garibaldi. Nel 150° dell'Unità d'Italia»,
organizzata dall'Azienda A.C.S. Turismo delle due isole flegree.
Un progetto della compagnia Il Pozzo e il Pendolo, testo e regia di Ciro Sabatino.
E venerdì a Lacco Ameno si celebra il «Processo» all'Eroe dei Due Mondi.
Continua l'intenso e interessante programma della grande kermesse organizzata dall'Azienda Autonoma di Cura, Soggiorno e Turismo delle isole di Ischia e Procida intitolata «Le acque termali... e la ferita di Garibaldi. Nel 150° dell'Unità d'Italia».
Mentre al Procida Hall, nell'isola di Procida, prende il via la rassegna «Una garibaldino... al cinema» curata da Alberto Castellanno, a Ischia per giovedì – alle ore 21, nella sala del cine-teatro Excelsior – si celebra un affascinante appuntamento con il teatro, da non perdere. La compagnia Il Pozzo e il Pendolo mette in scena «Il segreto di Anita», un progetto che si avvale del testo e della regia di Ciro Sabatino, con Rosalba di Girolamo, Antonello Cossia e la compagnia di danza Skaramacay. «È l'estate del 1849 – si legge nella nota di regia – ed è l'estate delle illusioni bruciate. L'estate della sconfitta. L'estate della fuga. È caduta la Repubblica Romana. Per l'Eroe dei due mondi è arrivato il tempo di lasciarsi alle spalle l'utopia e guardare in faccia alla realtà. È solo. A Cesenatico, il 2 agosto aveva preso il mare con tredici bragozzi. Inutile. La marina austriaca lo aveva subito intercettato. I due bragozzi superstiti si erano arenati sulla spiaggia della Pialassa, fra la Mesola e Magnavacca. Situazione tragica. Sono rimasti in tre. Al fianco di Garibaldi solo il legionario Maggior Leggero e una donna. La sua donna. Anna Maria Ribeiro da Silva. La conoscono tutti con un altro nome. Tutti la chiamano Anita. Lei sta morendo. Comincia così una delle storie più tragiche e struggenti del Risorgimento italiano. Una fuga disperata, i sogni che crollano uno ad uno, e la consapevolezza di una perdita devastante. Anita sta morendo. Si erano rifugiati in un casolare. Avevano abbandonato l'uniforme per vestirsi da contadini. Poi si erano spostati a piedi e in barca per sfuggire alle pattuglie dei gendarmi. Solo a sera tarda erano riusciti a trovare rifugio a Villa Zanetto. Li ospita una donna. La signora Patrignani, colei che cerca di convincere in tutti i modi Anita a fermarsi lì e permettere al Generale di fuggire più facilmente.
Anita chiede al marito di non lasciarla. Garibaldi si rivolge ad uno dei suoi: "Voi non potete immaginarvi quali e quanti servigi mi abbia resi questa donna! Quale e quanta tenerezza ella nutra per me. lo ho verso di lei un immenso debito di riconoscenza e di amore... lasciate che mi segua". La fuga continua il giorno dopo, con un carretto, su cui viene adagiata Anita ormai morente. Nel tardo pomeriggio del 4 agosto, alla fattoria Ravaglia del marchese Guiccioli, Anita muore. Ha solo 29 anni.
Da questo momento comincia il giallo. Un mistero racchiuso in una sola parola: strangolamento. Già. Anita Garibaldi, che ha nel suo ventre un bambino, non sarebbe morta di morte naturale. Qualcuno l'ha uccisa. Strangolata, appunto. Chi? Perché?». Fin qui la nota esplicativa. Lo spettacolo ripercorre tutte le fasi di questo giallo e tenta di dare una risposta al «segreto di Anita». Una risposta inquietante e sorprendente che verrà svelata solo quando il sipario si chiuderà sull'ennesimo mistero italiano. La ricerca storica e la drammaturgia sono di Ciro Sabatino, che di questo spettacolo cura anche la regia. 48 anni, ex giornalista, regista teatrale e direttore artistico del teatro napoletano il Pozzo e il Pendolo, Sabatino si occupa di casi insoluti e di misteri italiani trasformando molte delle sue ricerche in spettacoli teatrali. Lo spettacolo verrà messo in scena appunto dalla compagnia de il Pozzo e il Pendolo che da molti anni si occupa di teatro racconto e di teatro letteratura, e che ha portato sul palcoscenico numerosi processi storici con la collaborazione di noti avvocati e magistrati italiani.
Sarà una serata indimenticabile, in attesa di un altro evento straordinario, il «Processo a Garibaldi» in programma per venerdì alle 21 al Centro congressi Angelo Rizzoli di Lacco Ameno.