Nella ricostruzione c'è il destino della nostra isola nella sua identità fisica e culturale.Scelte che possono mutare parti importanti del nostro territorio.Le ricostruzioni andrebbero formalizzate prima delle catastrofi,comunicate e discusse con equilibrio e lucidita.
A questo punto mi domando che razza di classe politica è se l'impegno dei governi è sempre stato inadeguato e all'insegna della memoria corta?Che razza di politica è quella che non previene e non controlla il propio paese e non lo difende?Ma che politica fa? In un territorio vulcanico,di terremoti,alluvioni e frane,con rischi non sempre di livello elevato ma intrecciato in una miscela che ha pochi riscontri al mondo e che produce effetti catastrofici, che razza di politica ha.Governi che usano strumenti per ridisegnare rapporti di poteri tra cultura e capitali,per affermare temi grandiosi di "Arte Civile" oggetto d'infatuazione "Snobistico e Modaiolo" promettendo mari e monti, annullando la memoria storica e la nostra dignità d'appartenenza "Sbornia Collettiva"? Luminari dell'architettura urbanistica?.Su quale Piano definitivo Regionale sono state eseguite le opere? Come si è deciso di decongestionare un'area particolarmente esposta?Avviare una politica di prevenzione vuol dire cambiare le priorità della politica ambientale mettendo al primo posto la difesa dai disastri naturali,stabilendo,priorità, tempi e modalità.Occorre avviare una politica di eliminazione degli sprechi e di razionalizzazione della spesa pubblica.Credo che la politica territoriale abbia un debito morale con la cittadinanza e le vittime del territorio.Liberare l'isola dal rischio delle catastrofi con opere mirate è possibile con il Buongoverno,passando il testimone alla collaborazione e creazione di un Centro di Ricerca Internazionale permanente congiuntamente ad una politica economica e sociale all'altezza del territorio e del paese. Flora d'andrea - associazione "ixsion ischia".