1972-2022/50 anni di giornalismo/quest'anno il mio tesserino "verde" di iscrizione all'ordine dei giornalisti compie 50 anni. L'ho sempre tenuto nel cassetto del comodino con l'aggiunta dei bollini annuali di rinnovo e molto raramente l'ho portato con me nel taschino della giacca. Non ho voluto mai cambiarlo nel "rosso" voluto dall'ordine quasi per rafforzare la categoria divisa in due "elenchi".
50 anni sono mezzo secolo. Forse bisognerebbe dedicare una riflessione profonda sul "giornalismo" e sul "pubblicismo" di oggi al tempo di internet e dei social. Come conservare una "professione"? Ha ancora un senso ed un ruolo un ordine professionale? Ha ancora senso e voce una "federazione nazionale della stampa italiana" (fnsi) come sindacato "corporativo" o forse é tempo di confluire nel sindacato confederale cgil-cisl-uil? Che qualità di "stampa locale" si può offrire oggi al lettore? Mi pongo questi interrogativi per un anno "difficile" come sarà il 2022 perché dobbiamo uscire dalla pandemia e costruire nuovi assetti economici sociali istituzionali. "quando la gioventù è andata via forse è la saggezza che gli viene in soccorso" (churchill) o forse "l'esperienza è un pettine per chi ormai non ha più capelli"?
G. M.