“Da questo convegno è emerso che abbiamo di fronte problemi difficili che riguardano la ricerca scientifica, la protezione civile, la pianificazione del territorio, che richiedono l’impegno del Governo, delle Istituzioni e degli studiosi”
Antonio Castagna - assessore alla Provincia di Napoli alle Finanze ed alla Programmazione
Casamicciola Terme – Aula Magna dell’Istituto Tecnico “Enrico Mattei”
Convegno Internazionale di studi sui “100 anni di sviluppo dal terremoto di Casamicciola”
da “Il Mattino” lunedì 3 ottobre 1983 dall’intervento conclusivo.
Il Commendatore ed il socialista
di Giuseppe Mazzella, giornalista, già Addetto Stampa della Provincia di Napoli (1976-2001) e già consigliere comunale di Casamicciola Terme del PSI (1975-1983)
Si tiene domenica 12 ottobre 2014 a Casamicciola Terme alle ore 10 nella sala principale dell’ex- Capricho de Calise in Piazza della Marina una giornata di studi in Memoria di Antonio Castagna (1914-1984), già sindaco di Casamicciola Terme dal 1954 al 1970, Consigliere Provinciale di Napoli dal 1970 al 1984 ed assessore alle finanze ed alla programmazione dal 1970 al 1975 e ancora dal 1980 fino alla morte avvenuta a Casamicciola nella notte tra il 22 ed il 23 settembre 1984. Dal 1975 al 1980 è consigliere provinciale di minoranza della DC.
La manifestazione è organizzata dall’Osservatorio sui fenomeni socio-economici dell’isola d’Ischia (OSIS) e dall’ANSI (Associazione Nazionale Scuola Italiana) nel “centenario della nascita e nel trentennale della morte un Ricordo ed una riflessione sul sistema degli enti locali nel permanente riformismo italiano: il caso della “Città Metropolitana” di Napoli”.
Dopo i saluti del Presidente dell’ANSI per le isole partenopee, dottor Ambrogio Mattera e del Presidente dell’OSIS, Ing. Angelo D’Abundo, la vita e l’opera di Antonio Castagna, “un uomo delle Autonomie Locali”, sarà tratteggiata dall’avv. Giuseppe Di Meglio, già consigliere comunale di Barano d’Ischia e dal prof. avv. Tammaro Chiacchio, avvocato amministrativista e docente universitario in Diritto Pubblico, Diritto Amministrativo e Scienza dell’Amministrazione.
In particolare il prof. Tammaro Chiacchio – autore del volume “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni – Legge 7 aprile 2014 n. 56”– (Napoli- Giannini Editore (2014) – si soffermerà sul lungo processo di trasformazione dell’Ente Provincia avviato fin dagli anni ‘70 del ‘900 con la legge statale n. 382/75 sull’ordinamento regionale e sull’organizzazione della Pubblica Amministrazione e sulla legge regionale della Campania n. 54/80 sul trasferimento delle funzioni amministrative ai Comuni ed alle Province fino ad arrivare alla legge statale n. 56 del 2014 detta “Legge Del Rio” sulle “Città Metropolitane”.
Il giornalista Giuseppe Mazzella, già addetto stampa della Provincia di Napoli (1976-2001), introduce e coordina la giornata di studi aperta anche alle testimonianze ed agli interventi dei partecipanti.
Ho conosciuto personalmente il Comm. Antonio Castagna nell’autunno del 1964 in occasione,credo,delle elezioni amministrative di Casamicciola. 50 anni fa. Il Commendatore aveva 50 anni ed era il potente sindaco del paese e capolista della lista della DC la quale poteva disporre di 19 seggi su 20 nel Consiglio Comunale per le elezioni del 1960. C’era un sol consigliere di opposizione, Antonio Piro, portiere d’albergo, che dette la scintilla per un Movimento di opposizione dal quale nacque la lista civica “Concentrazione Democratica” capeggiata da Filippo Maresca, giovane medico cardiologo di appena 30 anni. Avevo 15 anni e cominciavo ad appassionarmi alla Politica, alla partecipazione civile e culturale e pur proveniente da una famiglia cattolica militante, ex monarchica, ex fascista e da sempre votante della DC alla scuola media “Giovanni Scotti” di Ischia ,cominciavo ad avere un insegnamento libero o liberale, anticlericale o laico , e sentivo l’esigenza di discutere e di sentirmi libero.
Le elezioni comunali del 1964 segnarono una svolta a Casamicciola. Credo che fu la prima forma di contestazione giovanile al sistema di potere sostanzialmente fondato sul partito unico o sul grande partito cattolico al quale dovevano aderire tutti. La DC era detta “la Croce” poiché il simbolo dello scudo crociato era decisivo tanto che nello stesso anno fu “rubato” a Barano dall’avv. Mario Buono che vinse le elezioni poiché aveva come capolista il prof. Vincenzo Cenatiempo, segretario locale della DC e quindi detentore del simbolo.
La gran parte della gioventù di Casamicciola aderì con entusiasmo alla Concentrazione Democratica perché avvertiva l’esigenza di un pensiero libero e la voglia di poter discutere senza timori reverenziali e senza ricevere minacce o intimidazioni. Questa gioventù fece unità con gli scontenti del potere democristiano e peccato che non aveva diritto al voto – la più parte non aveva ancora 21 anni - poiché la DC vinse soltanto per 265 voti: 1324 voti alla DC e 1.059 voti alla Concentrazione. Il sistema elettorale maggioritario assegnò 16 seggi alla DC e soltanto 4 alla Concentrazione. Aderivo alla Concentrazione Democratica - dove c’erano aderenti di tutti i partiti anche i comunisti ed i neofascisti- che in massa confluì nella costituita sezione del PSI dedicata a “Vittoria Nenni” dove si cercava di cementare queste diverse anime politiche. Aderii anch’io ma poco convinto perché mi sentivo “liberale” ed ero abituato a dare del “lei” alle persone sforzandomi di abbandonare il “voi” ma trovavo imbarazzo a dare del “tu” a tutti”. Non rinnovai la tessera nel 1967 e la ripresi solo dopo il 1968 e rinunciando alla militanza nel PSI nel 1983 non senza polemiche. Il PSI degli anni ‘80 non era più quello degli anni ‘60. Era geneticamente cambiato.
Ma credo di essere sempre stato, nella confusione dei tempi, un “liberale di sinistra” e molto più laico che marxista.
Il Comm. Antonio Castagna fece il sindaco fino al 1970 quando dopo 16 anni lasciò la carica per diventare consigliere provinciale e da qui assessore alle finanze ed alla programmazione.
Quelle elezioni del 1964 credo che segnarono una svolta anche nella vita pubblica di Antonio Castagna. Capì che il mondo cambiava e che i politici dovevano guardare con più attenzione al mondo giovanile ed ascoltare di più le loro richieste di partecipazione e la stessa DC doveva aprirsi al confronto ed alla collaborazione soprattutto con i laici ed i socialisti contro i comunisti.
Essendo anche un esponente provinciale – allora l’Ente Provincia in assenza dell’Ente Regione era di enorme importanza – aderì prima alla corrente di Fanfani e poi a quella di Silvio ed Antonio Gava. Dal 1970 al 1975 fu assessore alle finanze ed alla programmazione in una giunta di centro-sinistra ma restò capogruppo della DC nel Consiglio di Casamicciola fino al 1980.
Nel 1975 a Casamicciola la DC vinse di nuovo le elezioni ma per la prima volta con il sistema proporzionale ebbe solo 11 su 20 seggi. Il PSI ottenne 5 seggi ed io fui l’ultimo eletto con 150 voti di preferenza. Avevamo anche con Giuseppe Iacono, nostro capolista al Comune, la Presidenza della Provincia di Napoli mentre Antonio Castagna, che avrebbe dovuto fare il Presidente della Provincia di Napoli per impegno di Antonio Gava che alla Regione gli aveva preferito Armando De Rosa, fu semplice consigliere di minoranza.
Nel Consiglio Comunale di Casamicciola tra me giovane socialista e lui vecchio notabile della DC i confronti furono molto spesso di aspra polemica ma sempre sui contenuti e qualche volta conveniva con me nella difficoltà enorme di condurre ad unità il gruppo della DC. La crisi sia della DC sia del PSI anche ai livelli locali cominciò in quegli anni per arrivare alla dissoluzione negli anni ‘90.
Castagna, consigliere provinciale di minoranza, non si scoraggiò e continuò la milizia politica anche a Casamicciola come capogruppo della DC che a sua volta si spaccava in tante correnti in una convulsa instabilità amministrativa dalla quale Casamicciola non si è più ripresa e che ha causato la decadenza civile, politica, economica e culturale tanto che a 30 anni dalla morte l’Amministrazione Comunale in carica (che pure è di centrodestra) non ha inteso organizzare una manifestazione di ricordo né una intestazione di una via, una piazzetta, un giardino. E’ questo un segnale inequivocabile di decadenza civile, di perdita della “identità locale” come “Comunità” perché ricordare i propri uomini e donne illustri nel luogo dove sono nati è segno di Civiltà. Non c’è a Casamicciola una strada o una piazza dedicata al prof. Cristofaro Mennella (1907-1976), illustre scienziato, né a Giuseppe Iacono (1923-1991) che fu Presidente della Provincia di Napoli né a Raffaele Monti (1911 – 1985), sindaco di Casamicciola e primo presidente del Comitato Civico Diocesano. Sono alcuni nomi ma possono esserci molti altri.
Castagna continuò a confrontarsi, a dialogare, a scrivere gli interventi per i giornali locali e provinciali e ridivenne assessore alle finanze e morì con questa carica. Ho avuto l’opportunità di vederlo all’opera all’Amministrazione Provinciale di Napoli dal 1980 e fino alla morte come instancabile amministratore che si faceva carico di tutto in un momento di estrema decadenza dell’Ente Provincia.
Ho ricordato il Comm. Antonio Castagna nel mio libro “Ischia, sul filo del rasoio”(1986) per “il costante impegno civile e l’appassionata partecipazione alla vita pubblica isolana come realizzazione della propria personalità e come servizio per i cittadini” ed ancora nel mio libretto “Ischia, la pianificazione mancata”(2012) per quel suo articolo del 1949 su un periodico locale diretto da Giacono Deuringer sulla semplificazione nella pianificazione dove fin da allora manifesta il suo carattere, il suo essere uomo politico concreto e lettore minuzioso di tutte le leggi, i decreti, le disposizioni, alle quali deve attenersi un Pubblico Amministratore a livello locale. Il Sindaco o l’assessore provinciale non legifera ma “amministra” e deve farlo con le leggi vigenti e deve saper cogliere tutte le opportunità dalla legge. Nelle campagne elettorali erano famosi i suoi discorsi di chiusura con l’indicazione delle “richieste di finanziamento” o di “opere pubbliche in corso” che chiamavano noi dell’opposizione la “pioggia dei milioni” di Castagna. Ma erano riferimenti puntuali e molto di quello che annunciava si faceva. Ricordo la grande opera pubblica del Porto Commerciale e Turistico a Casamicciola iniziata nel 1965 e che a suo parere poteva segnare una svolta nello sviluppo insieme ad un rilancio del termalismo. Da laico non amo le agiografie. Ogni storia vivente ha luci ed ombre. Siamo tutti figli dei tempi. Forse negli anni ‘70 bisognava proporre nei Comuni dell’isola d’Ischia alleanze forti, concrete e programmatiche tra gli uomini della DC e quelli del PSI invece di alimentare il personalismo. Forse oggi è necessario riprendere un serio Progetto di Programmazione Generale dell’isola d’Ischia.
Quando morì Castagna scrissi che “desideravo ricordare la sua capacità di mettersi all’ascolto del mondo e di intuire il nuovo che emergeva dalla società e quindi aggiornarsi politicamente e culturalmente”.
“Al suo funerale, che ebbe una straordinaria partecipazione popolare, gli inviai un cuscino di fiori con l’ultimo biglietto: “Caro Commendatore, Vi ricorderò sempre con affetto e stima e con il rimpianto di non averVi capito prima”.