Come tutti coloro che sono venuti a conoscenza del feroce episodio, lo scrittore Francesco D'Angelo condivide l'orrore e lo sgomento per quanto avvenuto a Forio d'Ischia, dove in pieno centro e sotto gli occhi atterriti di numerose persone una ragazza cingalese è presa a cinghiate da un connazionale e lasciata a terra in una pozza di sangue.
Ma la notizia suscita anche profonda amarezza nell'autore della "Luna di sopra", il romanzo edito da Graus, vincitore della sesta edizione del Premio Nazionale "Torre Petrosa – Vibonati", che D'Angelo è venuto molte volte a presentare nell'isola verde, accolto sempre con affetto e stima dal pubblico ischitano.
"Mi sento legato a quel territorio. Sono sicuro - dice lo scrittore - che il Comune, la Magistratura, le Forze dell'Ordine, la comunità più ampia si stringeranno intorno alla ragazza che per terrore non ha voluto denunciare il suo aguzzino, quasi certamente un familiare, affinché il criminoso episodio non solo non resti impunito, ma si dia il segno della condanna unanime da parte della gente civile ad ogni forma di violenza. Una condanna inappellabile, necessaria mai come in questo momento – afferma Francesco D'Angelo - in cui nel nostro Paese donne di ogni età sono vittime ormai quotidiane di violenza, spesso fino all'omicidio, da parte di mariti, compagni, ex fidanzati che ritengono di poter disporre delle donne come fossero oggetti, di loro proprietà".