L'ultima boutade estiva della stampa "provinciale" napoletana – tanto per rimarcare quello che abbiamo già chiamato "scandalismo di maniera" – è che è stata pignorata a Forio d'Ischia la villa La Colombaia, appartenuta al grande cineasta Luchino Visconti.
La vera notizia è che sono stati pignorati dall'ufficiale giudiziario, su ordine del giudice del lavoro, alcuni beni mobili su istanza di un creditore, il dottor Ugo Vuoso, che vanta il mancato pagamento di prestazioni lavorative come ex –direttore generale, pare 15 mila euro, della Fondazione La Colombaia, un ente di diritto privato ma con fondi pubblici della Regione Campania, della Provincia di Napoli e del Comune di Forio che dalla fine degli anni '90 gestisce l'immobile, acquisito al patrimonio pubblico del Comune di Forio per farne un centro culturale, con fondi pubblici pervenuti al Municipio dall'ultimo piano di distribuzione del 1988 della legge 64 sul Mezzogiorno gestito dall'allora Giunta Regionale con solari criteri lottizzatori. Esempio di priorità: la Regione decide di acquistare La Colombaia e non il complesso monumentale del Pio Monte della Misericordia di Casamicciola.