A Napoli la seconda tappa della campagna nazionale di Legambiente: monitorati i quartieri Vomero e Secondigliano. Picchi al suolo fino a 81,2°C.
Il caldo estremo non colpisce tutti allo stesso modo. A denunciarlo è Legambiente, che oggi ha portato nel cuore di Napoli la seconda tappa della campagna nazionale “Che caldo che fa! Contro la cooling poverty: città + fresche, città + giuste”, con il sostegno di Banco dell’Energia e in collaborazione con la Croce Rossa Italiana.
Nel corso della mattinata, in piazza Montesanto, si è svolto un flash mob con l’installazione simbolica di un termometro gigante, per lanciare un messaggio forte: “Siamo al limite. Ebollizione globale”.
La campagna, articolata in cinque tappe (dopo Roma e Napoli, seguiranno Bologna il 15 luglio, Milano il 23 e Palermo il 30), ha l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni e i cittadini sui rischi della cooling poverty, la povertà energetica legata alla mancanza di accesso a sistemi di raffrescamento e a spazi pubblici vivibili durante le ondate di calore.
I dati: Secondigliano e Vomero sotto osservazione
Con 34 termografie realizzate tra il 1° e il 2 luglio, Legambiente ha monitorato due quartieri simbolo della disuguaglianza urbana legata al clima:
Secondigliano (periferia nord, reddito medio ~17.000 € annui):
Temperatura media dell’aria: 39,7°C
Picco al suolo: 81,2°C nel Parco San Gaetano Errico
Solo 6 aree verdi e nessuna fontanella o piscina pubblica
Vomero (zona collinare, reddito medio >41.000 € annui):
Temperatura media dell’aria: 36,6°C
Picco al suolo: 76,2°C
99 aree verdi, piscina, 3 portici, 3 funicolari, 3 fermate metro
“Le ondate di calore colpiscono tutti, ma le condizioni per affrontarle sono molto diverse”, denuncia Legambiente. “Serve equità climatica: quartieri come Secondigliano non possono restare indietro”.
Le 6 proposte di Legambiente per città più fresche e giuste:
Governance climatica locale con Ufficio Clima e Piano di Adattamento
Regolamento edilizio sostenibile integrato al PUC
Piano del Verde Urbano, con forestazione e connessione ecologica
Ombreggiatura e infrastrutture alle fermate bus e parcheggi
Centri di raffrescamento naturali e artificiali in ogni quartiere
Approccio integrato all’adattamento climatico, evitando nuove disuguaglianze
Le dichiarazioni
“Il diritto a un ambiente salubre non può essere un privilegio – dichiara Mariateresa Imparato, responsabile Giustizia Climatica di Legambiente –. A Napoli, come altrove, la crisi climatica sta aggravando le disuguaglianze. Le politiche urbane devono garantire accesso al raffrescamento e spazi pubblici vivibili. Il clima non aspetta.”