Il modo “ disordinato” – ma è un eufemismo – con il quale l’ isola d’ Ischia si è presentata nelle grandi fiere turistiche d’ Europa – soprattutto alla BIT di Milano ed in quelle tedesche - è l’ ultima drammatica dimostrazione di uno sfascio istituzionale che a mio parere non è più sopportabile per il sistema economico dell’ isola – tutto impostato sul turismo ed il commercio poiché la stessa, per fortuna,riscoperta della viticoltura e dei prodotti tipici è legata inscindibilmente sia all’ uno che all’ altro settore.
Questo sistema è in stagnazione ed avviato alla recessione come ho ampiamente scritto nel mio pezzo “ Ischia e l’ economia stagnante” apparso su IL DISPARI di venerdì 29 gennaio 2016 con civetta di prima pagina e richiede una forte ed unitaria politica di investimenti pubblici e privati, infrastrutturali e strutturali, con un “ Ordine Istituzionale” capace di adeguare alla velocità dell’ economia le lungaggini della burocrazia e di immediatamente evitare gli sprechi e la dilapidazione delle già scarse risorse finanziarie pubbliche e private.
I Comuni attraverso le loro amministrazioni politiche che non hanno alcun colore partitico – quelli di Ischia e Forio, le due capitali dell’ isola – hanno scelto di fare promozione in maniera autonoma come se Ischia fosse divisa in due Repubbliche come l’ isola di Cipro ma non hanno potuto pur soffermandosi sulle loro particolarità ambientali non propagandare nel suo INSIEME l’ isola d’ Ischia poiché oggi più di ieri Ischia è “ unitaria per legge geografica”, come quarantasei anni fa scriveva il prof. Edoardo Malagoli, allora presidente della sezione ischitana di “ Italia Nostra”.
Proprio quando questa “ unità” si manifesta e si concretizza con un UNICO sistema economico l’ ordine istituzionale frazionato in sei Comuni invece di unirsi in qualche modo per AUTO-RESPONSABILITA’ della cosiddetta classe dirigente si divide e non trova stanze di compensazione per una immagine di UNITA’.
Non mi soffermo – per estrema amarezza – sull’ azione di concorso alle spese per la Borsa di Berlino del Comune di Casamicciola sulla quale IL DISPARI ha ampiamente scritto perché non riesco a vedere una promozione senza mettere a posto il paese che ospita il turista e come si possa fare promozione con un complesso come l’ ex-Capricho de Calise transennato per pericoli di crollo in piena Piazza della Marina e proprio quando si punta ormai SOLO sul porto commerciale e turistico per attrarre turisti essendo da ANNI completamente abbandonato il termalismo tradizionale con le macerie del complesso del Pio Monte della Misericordia e le altrettante del Bacino di La Rita che ormai costituisce archeologia industriale.
“La Storia è pensata in vista della preparazione dell’ agire futuro” come ha scritto Ernesto Paolozzi ricordando Benedetto Croce a 150 anni dalla nascita e nessuno ha pensato di celebrare la ricorrenza a Casamicciola dove Croce perse tutta la sua famiglia nel terremoto del 28 luglio 1883 salvandosi per fortuna a soli 17 anni.
Un po’ di Storia è necessario farlo per la mia lunga esperienza di cronista locale che si avvicina al mezzo secolo di attività. Ho ricordi di molti avvenimenti, di molti dibattiti, di molte proposte, di molte denunce. Quando ho cominciato a fare il giornalista politico ed economico a “ Il Giornale d’ Ischia” nel 1972 , agli albori della stampa locale, ci fu il dibattito sulla fine dell’ Ente per la Valorizzazione dell’ isola d’ Ischia ( EVI) che per vent’anni, dal 1952 al 1972, come per durata della legge del tutto “speciale”, svolse con EFFICIENZA anche l’ azione di promozione turistica decisa da un Consiglio di Amministrazione ampiamente rappresentativo del Governo, della Provincia ( non c’era ancora la Regione), delle categorie produttive degli albergatori, dei commercianti e dei termalisti con un Direttore ed un Organico di personale di buona professionalità.
La Regione Campania – allora all’ inizio della sua istituzione e della competenza delegata dallo Stato Centrale – fece passare circa 5 anni per sostituire l’ EVI con due enti: il Consorzio per l’ Acquedotto e le Fognature (CAFI) e l’ Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo dell’ isola d’ Ischia alla quale, per la prima volta, fu aggiunta Procida ( ACST).
Questo nuovo ente – che scaturiva da una vecchia legge statale del 1926 o giù di lì – avrebbe dovuto promuovere l’ isola d’ Ischia nella sua UNITA’ ma le cose sono andate diversamente.
L’ACST ebbe una volta sola un consiglio di amministrazione presieduto dall’avv. Umberto Di Meglio ma il nuovo ente era politicamente e finanziariamente debole perché i Comuni – soprattutto il Comune di Ischia – rivendicavano funzioni e fondi mentre la Regione assumeva sempre più importanza avocando a se stessa e cioè alla affermata “ partitocrazia” TUTTI i poteri di promozione lasciando la gestione di pochi spiccioli al nuovo-vecchio Ente. Poi dopo quell’amministrazione ordinaria che durò circa 5 anni la Regione COMMMISSARIO’ l’ Ente attraverso un proprio funzionario. Un Commissariamento - che per elementare cognizione di diritto amministrativo è “ gestione straordinaria” – dura da oltre TRENTA ANNI mortificando il residuo personale e facendo l’ ACST un ente inutile o comunque estremamente marginale.
Nasceva sull’ isola la necessità di UNIFICARE i sei Comuni ma dalla società civile non dalle classi politiche con la sola eccezione nel 1986 della proposta di legge in consiglio regionale di Enzo Mazzella rimasta lettera morta o affogando nei tempi interminabili della burocrazia e della non volontà di unificazione della Regione con un referendum consultivo andato a vuoto nel 2011 cioè VENTICINQUE anni dopo la proposta di unificazione!!!!
In 40 anni nella Pubblica Amministrazione – soprattutto quella relativa alle Regioni, alle Province ed ai Comuni e loro Consorzi o “ partecipate” - si sono succedute una montagna di leggi e leggine che portano i nomi di ministri e parlamentari come Stammati,Giannini,Gava,Bassanini, Bottiglione,Brunetta, Masini ma l’ elenco e parziale fino ad arrivare a Del Rio con la legge di costituzione della Città Metropolitana di Napoli nel 2014 costituita da un solo articolo e 151 commi!!!!
Senza arrivare ad una elementare “ efficienza, efficacia ed economicità” – i termini introdotti dalle leggi e decreti di Bassanini - dell’ ordinamento delle Autonomie Locali.
La Regione Campania ha approvato nel 2008 una legge che costituisce 45 Sistemi Locali di Sviluppo per 500 Comuni. Uno dei 45 Sistemi è quello dei SEI Comuni dell’ isola d’ Ischia. Ma come si può mettere in moto e chi deve prendere l’ iniziativa di un Sistema di sei Comuni con 6mila partite IVA e 14mila lavoratori iscritti al collocamento per avviare una Programmazione Strategica anche in vista dell’ utilizzazione dei Fondi Europei del piano 2014-2020?
La Regione Campania dopo oltre TRENTA ANNI ha approvato nel 2014 una legge per il turismo che NON istituisce Aziende di Promozione ma una sola Agenzia Regionale ma questa legge non ha ancora decreti di pratica attuazione.
Con tutto l’ ottimismo della Volontà la Ragione ci impone un profondo pessimismo perché se non c’è un risveglio civile, una grande assunzione di Responsabilità da parte delle sei amministrazioni locali con una grande mobilitazione delle forze economiche sociali endogene questo sfascio ci porterà tutti verso il baratro.
Casamicciola, 28 febbraio 2016-02-27
gmazzella@libero