Nell’ultimo consiglio comunale sono emersi 2 fatti politici sui quali occorre fare una riflessione. Da una parte si osserva come sulla delibera di conferimento di ''Cittadino Benemerito'‘a Sal Da Vinci due consiglieri di maggioranza “si sono fatti portare assenti” al momento della votazione, nonostante che un attimo prima avessero votato favorevolmente per altre delibere. Dall’altra si rileva che in ordine alla Delibera sui Trasporti Marittimi il sindaco ha dovuto sconfessare in pieno la linea dell’assessore Pinto.
1) La “voluta assenza” di due consiglieri di maggioranza attesta i “mal di pancia” esistenti verso il sindaco che ha proposto la delibera a favore di Sal da Vinci, rappresentando così un atto di sfiducia di un’intera componente di maggioranza (F.L.) a Giosi Ferrandino (non certo al povero ed ignaro artista napoletano), indice di una sotterranea lotta per il potere (che per la verità interessa anche altri componenti della maggioranza). Se da una parte potremmo dire “continua il gioco dello schiaffo” instaurato dall’attuale sindaco, dobbiamo anche rilevare l’estrema debolezza di Giosi Ferrandino, ora “vittima” delle contrapposizioni che lui stesso ha alimentato per continuare a galleggiare in questi anni.
2) Proprio questa debolezza di Giosi Ferrandino fa comprendere come sulla delibera sul Piano Orari Regionali, il sindaco ha dovuto “appiattirsi” sulla linea dettata da Isidoro Di Meglio e Carmine Bernardo: l’attuale sindaco è stato costretto ad aggrapparsi al Pres. Isidoro Di Meglio, ad assecondarne le indicazioni politiche ed amministrative, a non scontentarlo... E ciò anche contro sé stesso ed i suoi assessori, come è avvenuto in ordine alla delibera sui trasporti marittimi; in tale delibera non solo ha dovuto sconfessare l’assessore Pinto (che aveva avallato il Piano Orari Regionale), ma anche sé stesso visto che Pinto agiva – nel bene e nel male – pur sempre su delega del sindaco, a lui relazionava, con lui concordava documenti e proposte: nessuno può credere che il “burocrate” Pinto avesse agito in autonomia e solitudine, che Giosi non sapesse quanto avallato dal suo assessore, contro gli interessi del Paese e degli Ischitani che Sabato scorso hanno manifestato “rumorosamente” proprio contro il Piano Orari accettato da Pinto su incarico di Giosi Ferrandino): il Piano Orari è stata approvato dall’attuale sindaco, che poi in Consiglio ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco per “non andare sotto” pubblicamente.
La debolezza di Giosi Ferrandino consente ad Isidoro Di Meglio di allungare il suo cono d’ombra sulla maggioranza, sull’amministrazione, ora sullo stesso Giosi Ferrandino, fagocitando con l’attivismo del Consiglio l’azione della Giunta, fino a sconfessarla, a creare un contro-potere consiliare avverso quello dell’esecutivo. Giosi Ferrandino si sta aggrappando ad Isidoro come un naufrago ad una ciambella di salvataggio, conscio che se lo molla anche il Presidente è finito del tutto: ha rotto con molte, troppe componenti della sua maggioranza per potersi permettere un’altro grave “strappo”; ed allora è costretto ad accontentare Isidoro Di Meglio in tutto e per tutto (se anche quest’ultimo si stacca, per Giosi non c’è più alcuna partita: come lui stesso dice); e deve a tutti i costi (anche di svergognare Pinto) deve evitare “incidenti di percorso” che possano determinare che Isidoro possa schierarsi contro di lui ! E l’attuale amministrazione sta divenendo sempre di più l’amministrazione del Presidente, e non di Giosi Ferrandino costretto ormai a fare in Consiglio (e non solo … vedete le ultime interviste televisive) il comprimario, la comparsa, il figurante, non certo il Sindaco, cioè Colui che detta la linea politica ed amministrativa che poi è seguita dai suoi Consiglieri.
Tutto questo risulta essere la prova di quanto vado verificando da qualche tempo tra gli Ischitani: Giosi Ferrandino - dopo quattro anni e mezzo di sua amministrazione (è il sindaco della seconda repubblica che è durato più a lungo di tutti i suoi predecessori …) - è avvertito nel Paese (ed ora anche in Consiglio Comunale) come un “corpo esterno”, un personaggio estraneo alla vita del Paese, un amministratore che non è riuscito a fare presa sui cittadini, che non si è mai integrato tra gli Ischitani; è restato il sindaco di Casamicciola (cioè di un comune che potrebbe essere un quartiere di Ischia) “trapiantato” artificialmente nella nostra realtà.
Giosi non ha saputo rivestire un ruolo da protagonista nelle vicende che riguardavano il nostro territorio, non ha inciso nel campo dell’edilizia, per il depuratore, per il sistema fognario, grandi temi in cui oggi si è più indietro rispetto a dieci anni fa; Giosi è un sindaco che non è riuscito a comprendere i veri problemi che attanagliano il nostro Comune ed i suoi cittadini (l’occupazione, il lavoro, lo sviluppo, la distribuzione della ricchezza), ma che si è limitato ad operazioni di facciata, superficiali come le fioriere che ha collocato, circondato solo dalla corte di nani e ballerine che ha voluto costruire intorno a sè: uno scadente “cerchio magico” (come si dice oggi) che non solo impedisce al Paese reale di entrare in contatto con l’attuale sindaco, ma che sta soffocando lo stesso Giosi allontanandolo dai cittadini.