Casamicciola è uno dei sei Comuni dell’isola d’Ischia. Ha una superficie di 5,6 Km2 e la sua altitudine va da metri 0 sul livello del mare ai 788 raggiunti nei pressi dell’Epomeo, la montagna più alta dell’isola. La sua popolazione è di circa 8 mila abitanti. Il Consiglio Comunale è di soli 10 membri. Fino a 10 anni fa erano 20 i consiglieri comunali. L’ultimo sindaco è stato Ferrandino dott. Arnaldo, 52 anni, commercialista, eletto con la lista civica “Rispetto per Casamicciola” nel maggio 2012 e caduto per dimissioni di 6 consiglieri nel settembre 2013. Una amministrazione ordinaria durata appena 13 mesi con una giunta monca di soli due assessori. E’ la terza caduta di Ferrandino Arnaldo da sindaco (2000, 2001, 2013) in circa 15 anni.
Casamicciola è la più antica stazione turistica dell’isola grazie alle acque termali che nel 1604, con lo stabilimento del Pio Monte della Misericordia, diventano un’”industria”.
Casamicciola ha sempre avuto una natura “industriale” rispetto a quella “contadina” delle altre comunità dell’isola. L’”industria delle terme e della villeggiatura” si afferma definitivamente nel XIX secolo con gli stabilimenti e gli alberghi termali con i “protagonisti” Luigi Manzi e Jacques Chevalley de Rivaz, lo svizzero-francese antesignano della “clinica della salute”. Ma “resiste” l’industria dell’argilla. Nel XIX sono attive 30 mattonaie nell’area di Perrone. Vi lavoravano almeno 600 persone. Attiva anche la marineria con le “barche dei padroni marittimi per il trasporto del vino”.Nonostante il terribile terremoto del 28 luglio 1883 Casamicciola si riprende rapidamente e già ai primi del ‘900 ritorna ad essere la “cittadina delle Acque”: quella del mare e quella termale. Nel 1949 dei 28 alberghi dell’isola d’Ischia 15 sono localizzati a Casamicciola cioè rappresenta circa il 50% dell’intera ricettività alberghiera dell’isola d’Ischia!
Oggi l’isola d’Ischia conta circa 40mila posti-letto e 400 strutture alberghiere ed extra-alberghiere. Casamicciola conta 61 alberghi di cui solo uno con 5 stelle .Nel 2013 gli alberghi aperti sono 59, 9 B&B, 1 agriturismo, 175 esercizi commerciali, 55 bar.
E’ un Comune in “declino industriale” o “perdita di sviluppo” in un’area – quella dell’isola d’Ischia – ipermatura da un punto di vista di espansione economica ed urbanistica.
La più importante struttura ricettiva,industriale, sociale e civile rappresentata dal complesso monumentale dell’Ente Morale Pio Monte della Misericordia di Napoli( secolo XIX) è chiusa ed in rovina da 40 anni ( 1973) ed al centro di una complessa vicenda giuridico-giudiziaria.
Dal 2013 è chiuso il complesso denominato “Capricho de Calise”, la più importante struttura commerciale nella Piazza della Marina con Bar, Ristorante, Tavola Calda, Piano Bar, Discoteca, Tea Room aperta nel 1969 in un complesso di proprietà del Comune realizzato nel 1959 in regime di concessione trentennale ad una società privata. Anche in questo caso si registra una complessa situazione giuridico-giudiziaria.
Dagli anni ‘80 è stato smantellato progressivamente il Bacino Idrotermale di La Rita dove per almeno tre secoli hanno operato gli “stabilimenti termali”- almeno 7 – con le tradizionali cure con l’acqua termale ed il fango. Oggi l’intero Bacino di La Rita è abbandonato tranne irrilevanti residui di attività.
Negli anni ‘90 chiude e cambia destinazione il “Cinema Italia” dopo circa un secolo di attività nella centrale Piazza della Marina. Nel 2009 chiude e cambia destinazione commerciale (supermercato) il secolare stabilimento termale Lucibello di Piazza dei Bagni del Gurgitello così chiude e cambia attività in Piazza della Marina la Libreria prima “Di Meglio” poi “Regine”.
Scompare la squadra di calcio – l’U.S. Casamicciola costituita una prima volta nel 1954 e poi ricostruita nel 1960 dai campionati dilettantistici, scompare l’Associazione dei Termalisti o Operatori Termali, scompare l’Associazione dei Commercianti, scompaiano le Sezioni dei partiti politici della DC, del PSI e del PCI e cioè luoghi di confronto politico e di dibattito civile.
Casamicciola è diventato un caso paradigmatico di perdita del cosiddetto “capitale sociale” cioè classi dirigenti dell’economia e della politica locale. Neanche l’elezione diretta del sindaco (1993) dà stabilità amministrativa. Ci sono almeno 5 scioglimenti anticipati del consiglio comunale e cinque cadute di sindaci. Le formazioni amministrative sono tutte “civiche” e senza alcun segno di partito politico.