Ischia News ed Eventi - 40 anni dalla battaglia per le pinete libere

40 anni dalla battaglia per le pinete libere

Franco Conte

Ambiente
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Sono passati 40 anni dalla battaglia per le pinete libere nel Comune di Ischia. Fu una grande mobilitazione popolare e fu avviata da "Il Giornale d'Ischia" diretto da Franco Conte e dove ventenne maturai la prima e fondamentale esperienza professionale dalla quale non mi sono mai distaccato. Era l'estate del 1973. Franco aveva deciso di passare dall'uscita quindicinale a quella settimanale con un grande sforzo professionale perché il giornale si stampava a Napoli, alla Tipografia Lampo del barone Torella, con macchina piana e composto a piombo con la linotype. Bisognava mandare i pezzi per il corriere almeno due giorni prima e poi andare a Napoli per l'impaginazione. Tiravamo non più di mille copie con una vendita in edicola di 300-400 copie.

Avevamo la nostra sede nella centrale Piazza Croce sopra il Bar Cortina. Uno stanzone con due scrivanie e due macchine da scrivere Olivetti. Ma quella sede, in quel posto così centrale, divenne il centro d'incontro per un impegno civile di alcune persone sensibili ai problemi di difesa ambientale e di sviluppo dell'isola d'Ischia. Si viveva un tempo di piena espansione economica e si pensava che l'isola avesse raggiunto il suo massimo sviluppo tanto che occorreva adesso consolidarlo. Cominciammo con la battaglia dei Piani Regolatori Generali affinché i sei Comuni cominciassero la "Programmazione" anche a livello locale e continuammo contro la speculazione edilizia e l'assetto istituzionale poiché già allora avvertivamo che sei Comuni erano troppi.

Il giornale locale a quel tempo non era entrato nel costume di vita degli isolani. Rappresentava un fatto episodico tanto che i periodici nascevano e morivamo ed erano spesso promossi da esponenti politici. Si era agli albori della stampa locale ma Franco Conte ebbe il merito di avviare un discorso di editoria locale con una piccola società editrice e di impostare una linea politica che oggi si direbbe di centro-sinistra e che io chiamavo di "democrazia avanzata". Una simile impostazione non veniva vista di buon occhio né da alcuni settori della DC né dal PSI, il principale partito alternativo, tanto che ci furono polemiche di Franco,che era socialista, con alcuni esponenti locali del PSI al punto che Franco restituì la tessera di partito che aveva da circa 10 anni. Il politico emergente della DC era Enzo Mazzella, dottore commercialista, poco più che trentenne, che veniva da noi appoggiato ma che era anche socio del giornale.
Nella nostra sede di Piazza Croce si discutevano i problemi e l'impostazione del giornale. Ho imparato la democrazia nei giornali in quei 4 anni circa al "Giornale d'Ischia" dal gennaio del 1972 al giugno 1975 quando il giornale chiuse e Franco ritornò in Canada al "Corriere Canadese".
Frequentava il nostro giornale un intellettuale appassionato d'arte, Michele Longobardo, e fu lui in una discussione che propose una campagna di stampa per l'esproprio delle pinete d'Ischia che erano allora di proprietà privata. Cominciammo la campagna con gli articoli di Franco e di Michele.
Poi organizzammo i tavolini per la raccolta delle firme in Piazza Croce. Raccogliemmo in poche settimane circa 4mila firme e consegnammo la sottoscrizione al sindaco d'Ischia, Vincenzo Romolo. Chiedevamo l'esproprio delle pinete – circa 7 ettari – a norma della legge 865 che prevedeva l'esproprio per parchi pubblici e la destinazione a parchi nel Piano Regolatore Generale che doveva essere adottato dal Comune con delibera di consiglio comunale.
"Sono finiti i tempi dei Borboni e dei Savoia" si intitolava un pezzo di Michele Longobardo apparso nel n. 24 di venerdì 29 giugno 1973.
"Si aprano le pinete al godimento della popolazione che non ne può più di soffocare fra caseggiati e macchine e si aprano soprattutto alla parte più debole ed indifesa che è la più sacrificata dall'infuriare della speculazione turistica: le donne, i vecchi ed i bambini" scriveva Longobardo che ricordava anche "Ischia aveva la sua Villa Comunale ed era la villa Nenzi.Bozzi venduta dal podestà dell'epoca nel 1929 per sanare il deficit di bilancio".
Franco Conte nello stesso numero del giornale – che uscì con il titolone di prima pagina su sei colonne: "Vasta adesione popolare per l'esproprio delle pinete" – dichiarò che "andremo avanti fino a quando non ci saranno i fatti".
Spiegava Franco che la campagna per le pinete libere "sperimentava un modo nuovo di partecipazione democratica attraverso uno strumento indipendente ed apartitico qual è appunto il nostro giornale. Se i partiti spesso dividono i cittadini anche su problemi che richiedono una visione ed un impegno comune il giornale li può unire". Da allora, e sono 40 anni, ho questa concezione del giornale.
Raccogliemmo l'adesione di esponenti politici ed intellettuali locali e nazionali con proprie dichiarazioni e riuscimmo ad ottenere "un plebiscito" come titolava il giornale nel numero di venerdì 6 luglio 1973. Franco scrisse che era una "festa di democrazia" ed annunciava altre battaglie per gli ospedali, i trasporti, le spiagge poiché "c'è un motivo di fondo che ci spinge ad insistere: la fiducia che abbiamo nella democrazia partecipatoria" e questo per "creare una solida e civile coscienza popolare di cui certamente politici ed amministratori dovranno tenere conto".
Con le elezioni comunali del giugno 1975 Enzo Mazzella con il suo gruppo di amici vinse le elezioni ma dovette dividere l'incarico di sindaco con l'avv. Umberto Di Meglio imposto dalla parte conservatrice dello scudo crociato per l'incarico per i primi due anni e mezzo.
Enzo Mazzella divenne sindaco nel 1978 e nel 1980 espropriò le pinete che furono il primo passo per quella che chiamava la "politica delle opere". Restò sindaco per 10 anni, dal 1978 al 1988, ed il Comune di Ischia ebbe in quel decennio una eccezionale trasformazione urbana, si direbbe oggi,con parchi pubblici, parcheggi,scuole,stadio comunale,piscina coperta,palazzetto dello sport,centro polifunzionale. Credo che quel decennio di Enzo Mazzella possa essere annoverato fra le epoche più importanti della politica pubblica nell'economia locale.
Sono passati 40 anni da quella battaglia per le pinete libere. Fu la proposta di un giornale. La vittoria di un giornale ma anche quella di una classe politica. Franco Conte è morto a 50 anni nel 1988 ed a lui dedicammo una giornata di studio il 7 aprile 1989. Enzo Mazzella è morto a 52 anni nel 1990 pochi giorni dopo la sua trionfale elezione a consigliere regionale della Campania per la seconda volta e candidato ad essere Presidente della Giunta Regionale.
Con la stampa locale, con altri giornali ed altri articoli, ne ho fatte altre. Alcune le vincemmo ed altre non le abbiamo ancora vinte. Come quella per il recupero del Pio Monte della Misericordia a Casamicciola, come quella per la politica di pianificazione territoriale e di programmazione economica anche con lo "sviluppo locale", come quella per il Comune unico per l'isola d'Ischia, come quella per una migliore classe dirigente.
Credo in una stampa del genere. Che prende posizione, si schiera a sinistra e non a destra, che è capace di condizionare i partiti e gli uomini politici e di non essere condizionata, di costruire una editoria e di dare lavoro a giornalisti locali.
Piazza Croce è cambiata in questi 40 anni. Ci passo raramente e molti negozi hanno cambiato attività. Resta Umberto, il più antico pizzaiolo di Ischia che portò la pizza d'inverno.
Lo stanzone un tempo occupato dalla redazione de "Il Giornale d'Ischia" è vuoto ed i locali sono in fitto.
Come dire quello spazio per un giornale piccolo ma autonomo, forte ed autorevole, deve ancora essere occupato.
E' vuoto.

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