Si è da poco concluso il percorso formativo dal titolo “Sperimentare l’ambiente”, modulo di educazione ambientale del progetto PON C1-FSE- 2010-2325 che ha visto protagonisti, per il secondo anno di seguito gli studenti della scuola primaria di Fiaiano, appartenente all’Istituto Comprensivo Antonio De Curtis di Barano ed il Circolo Legambiente di Ischia. Sulla scia del lavoro svolto l’anno scorso, gli studenti, accompagnati dal docente-tutor interno della scuola, maestra Rita Lubrano Lavadera, e dal docente esperto esterno di Legambiente Prof. Francesco Mattera, hanno avuto la possibilità di approfondire alcune tematiche ambientali legate al nostro territorio.
Si è partiti dal concetto di ecosistema, affrontato già l’anno scorso, con un’analisi più dettagliata delle componenti biotiche ed abiotiche che lo compongono e soprattutto delle relazioni che tra esse intercorrono e dei fattori che ne perturbano l’equilibrio, per poi trasferire questi concetti agli ecosistemi marini e costieri dell’Isola d’Ischia. Attraverso spiegazioni, tests, analisi di immagini, documentari e discussioni ed attraverso attività pratiche (raccolta di campioni ed osservazione ed analisi morfologica al microscopio di vari organismi, esperimenti sulle caratteristiche del mare, ciclo vitale delle piante e delle alghe) e giochi didattici, gli studenti si sono immersi nella enorme varietà delle forme di vita del nostro ambiente costiero e delle nostre pinete. Ischia, infatti, grazie alle sue peculiarità geomorfologiche e climatiche rappresenta una perfetta sintesi di tutti gli ecosistemi tipici del Mediterraneo e non solo: questo vale sia per l’ambiente marino, che per quello terrestre.
Infatti dai fondali sabbiosi a quelli rocciosi, dalle praterie di Posidonia oceanica (Pianta Marina, che tra le altre cose, riveste un ruolo ecologico importantissimo) al coralligeno, agli ambienti di grotta, e spostandosi in ambiente terrestre alle zone a macchia mediterranea, alle pinete, ai boschi, agli ambienti fumarolici (in cui trovano spazio specie tropicali come il cosiddetto papiro delle fumarole Cyperus polystachius) con tutta la biodiversità di organismi animali e vegetali che li caratterizzano; biodiversità che è poi la parola chiave per far si che la vita si perpetui nel tempo. Per meglio toccare con mano e capire la complessità delle relazioni ecologiche sono state, inoltre, inserite diverse uscite sul territorio ed in particolare sulla spiaggia dei Maronti e della Mandra, e nella pineta di Fiaiano, dove gli studenti hanno avuto la possibilità di osservare le caratteristiche e le relazioni tra le varie componenti che costituiscono tali ambienti e raccolto campioni che poi sono stati analizzati in aula. Le uscite sul campo, oltre a fornire la possibilità di osservare direttamente le caratteristiche e le relazioni poc’anzi citate (uno dei requisiti fondamentali del metodo scientifico: metodo osservativo – compartivo), permettono anche l’attivazione della sfera emotiva dei discenti, aspetto fondamentale per far si che l’apprendimento risulti significativo. Infatti, per come lo definisce Ausbel, esso si può ottenere solo attraverso una molteplicità di input tali da stimolare le molteplici sfere che insieme contribuiscono a formare la personalità di chi apprende (per es. emotività, affettività, aspetto cognitivo, universo percettivo, ecc.).
Come conseguenza logica della conoscenza delle caratteristiche fisiche e biologiche del territorio, nella seconda parte del percorso, si è poi passati ad affrontare il tema degli impatti e quindi dell’inquinamento e su quali possano essere i piccoli gesti che ognuno di noi può e deve compiere per ridurli. Si è per esempio parlato (attraverso un gioco didattico) di quanto tempo impiegano varie sostanze (es. Plastica, metallo, carta, ecc.) raccolte durante le prime uscite in spiaggia, a degradarsi in mare. Pensiamo che una bottiglia o un piatto di plastica si degradano in 450 anni, una cicca di sigaretta in 3 mesi, una lattina in 50 anni, una bottiglia di vetro mai e pensiamo a quanto spesso lasciamo in spiaggia (a volte inconsapevolmente) tali oggetti. E’ chiaro che finiranno a mare e, oltre ad inquinarlo, andranno ad interferire con le dinamiche degli organismi che lo popolano. Ed è proprio da questa consapevolezza che anche quest’anno si è dato spazio alla pulizia della spiaggia dei Maronti. L’entusiamo per tale giornata si è manifestato sin da subito. Infatti, durante la prima lezione del corso, gli studenti stessi, forti dell’esperienza maturata l’anno precedente e consapevoli quindi dell’importanza e del senso che essa assume, hanno chiesto se tra le varie uscite era prevista anche la pulizia della spiaggia. Anche quest’anno quindi la giornata è stata vissuta con molta allegria da tutti i bambini che si sono rimboccati le maniche ed armati di retini, guanti e bustoni hanno portato a termine e con meticolosità il lavoro.
Lo scopo fondamentale del corso è stato quello di approfondire i concetti già affrontati l’anno scorso calandoli sul territorio in cui si vive, per focalizzare l’attenzione sul fatto che esso è come un organismo vivente, un organismo complesso, che vive delle interconnessioni tra le varie sfere (economica, ambientale e sociale) e che sopravvive solo mantenendo il fragile equilibrio dinamico tra di esse. La questione ambientale tocca i legami, le connessioni tra le diverse specie, compreso l’uomo, e il loro ambiente di vita in senso globale.
Alla luce dell’esperienza maturata in questi due anni, è maturata la consapevolezza di quanto sia importante che i ragazzi comincino sin da questa età a porsi il problema della sostenibilità e della cura del territorio, non perché, come spesso si è portati a dire “saranno i cittadini del domani”, ma perchè lo sono già oggi, con la possibilità quindi di impattare, inquinare, spargere rifiuti, ma anche con la consapevolezza di poter compiere gesti e scegliere comportamenti ecosostenibili.
L’auspicio è che, nonostante i forti tagli che toccano il settore scolastico, questi ragazzi abbiano la possibilità di continuare in futuro il loro percorso formativo su tali tematiche, per fare della sostenibilità e dell’etica ambientale, che ora vedono come un bel gioco, il loro stile di vita e diventare quindi davvero Cittadini ed Amministratori della porzione di “GAIA” in cui vivono.