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IV Festival della canzone marinara

Festival della canzone marinara

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Se ne sentiva proprio il bisogno di proporre all’imbonito pubblico un ulteriore Festival di canzoni? Certamente no! ma solo se le motivazioni fossero irrilevanti o peggio ancora, speculative. Per Il Festival della Canzone marinara, che da quest’anno si vuole riproporre ad Ischia, la motivazione esiste ed è profonda, perché nasce da una specifica esigenza: riportare alla ribalta una manifestazione nata nel 1957 per volere del presidente dell’EVI: Ente Valorizzazione Isola d’Ischia, Giacomo Deuringer.

La figura di quest’infaticabile promotore dell’Isola d’Ischia, per sola passione, ha ispirato un gruppo di stimati professionisti fra i quali lo stesso figlio Enrico, a riportare alla ribalta, dopo cinquant’anni, questa indimenticata manifestazione.

L’avventura ebbe inizio nel 1957 il 27 luglio e si tenne in una sola serata a Lacco Ameno:  nello storico locale “ Marietta”. Era solo un segmento collegato al “Premio Isola D‘Ischia”che vedeva in competizione di volta in volta  la cinematografia, il giornalismo, le arti figurative, la letteratura, la musica classica e la poesia, all’artigianato, alla fotografia. Sedici le canzoni in gara: 10 in napoletano e sei in italiano , sei i cantanti Marisa Del Frate, Grazia Gresi, una giovanissima Rosanna Gherardi, Gianni Marzocchi , Claudio Terni ed Antonio Basurto. Gli autori tutti di grande vaglia cito: Domenico Modugno, Pazzaglia, Acqua Minervini, Nisa, Fanciulli, Sciorilli, Concina, Cherubini, Testoni, Oliviero.

L’orchestra ebbe la direzione del grandissimo maestro Carlo Esposito.Le melodie vennero poi ripetute dacomplesso di Enzo Salluzzi ex pianista di Peter Wna Wood. Come presentatrice, fu scelta Marisa Borroni  molto più affidabile di Marisa Allasio che veniva fuori da un Festival di Sanremo che l’aveva vista protagonista di qualche papera di troppo. Un  pubblico, di gran classe affollò il tipico locale lacchese si notarono il pittore Giorgio De Chirico, il presidente dell’amministrazione  provinciale Wascimps e signora, il presidente dell’E.P.T. Barendson. Il trionfatore della serata, vincitore del Primo e Secondo premio rispettivamente con “Na casa a Ischia” di Nisa e Fanciulli ed “Ischia se chiamma” di Acqua Minervini e Nino Oliviero fu Antonio Basurto.Anche se fu insidiato da presso dalla affascinante elegantissima, Marisa Del Frate, reduce dalla vittoria, a maggio, del quinto Festival di Napoli con “Malinconico autunno”.

Aveva ottenuto calorosissimi consensi nel duetto con Claudio Terni della: “Canzuncella a Ddoje voce”, ma la legge dei numeri volle che la vittoria fosse assegnata a Basurto. Comunque il nuovo Festival conquistò il suo posto nelle simpatie del pubblico. La conduzione tecnica ed artistica come le scelte furono talmente apprezzate che anche gli autori che non erano entrati nei primi posti della classifica non contestarono il verdetto. Marisa Borroni fu perfetta( fra i brividi dei ragazzi e delle ragazzette arrampicati sui balconi non distanti, che la seguivano con invidia ed ingordigia). Il successo della manifestazione fu tale che indusse il Presidente Deuringer e Giuseppe Di Natale addetto alle pubbliche relazioni, di ripeterla a distanza di due anni e cioè nel 1959.

La novità più importante fu che da una si passò a tre serate. La RAI-TV non volle riprendere la manifestazione, ma la fece precedere da una serata svoltasi sempre in ambiente ischitano in collegamento diretto che andò in onda con il titolo di “Canzoni del mare” sigla iniziale di Domenico Modugno “Ischia sta mmiez’’o mare” cantata da Teddy Reno, canzone  che aveva preso parte alla prima edizione del Festival marinaro. La sigla finale composta  da  Rascel “Buonanotte al mare” fu cantata da Carla Boni. La maggior parte degli artisti che parteciparono a quella serata Tv, dal giorno successivo dettero vita al II° Festival Nazionale della Canzone Marinara. Anche questa si svolse al Teatro Excelsior.

Scrisse Angelo Cavallo per introdurre il Festival: Mare, amore, pescatori e Ischia che risplende , Ischia ballerina di Rock, Ischia antica,Ischia stella del mare, Ischia cantata da canzoni che volano, Ischia terra natale dell’amore: insomma una apologia di musica e versi sull’isola verde: ecco in breve il contenuto di questo secondo Festival internazionale della canzone marinara.  La vittoria andò “Marenarella ohè” una bella canzone scritta da Carlo Fabor e Giorgio Da Vinci e presentata da Teddy Reno con l’orchestra Di Martino e Gino Latilla con quella di Lallo Gori. Si perché per quella seconda manifestazione si scelse di fare una doppia esecuzione, come già era nei Festival  più rinomati. Come ospiti presentatori furono invitati Enzo Tortora e Gianna Fierro che tennero la serata nei giusti limiti dell’entusiasmo senza lasciare che questo degenerasse.

Anche in questa occasione sullo sfondo brillava la figura di Giacomo Deuringer patron , lo si può dire, del Festival, il quale  riuscì a portare sull’isola tanti artisti rinomati e tutti insieme. Il 1961 vide l’ultima edizione che in realtà fu solo la terza e che aveva ampliato la sua formula allargando il tema del concorso a tutte le località marine d’Italia.  Si svolse in piena primavera quando i profumi della flora isolana, si sprigionano con maggiore intensità. La novità fu che le canzoni furono eseguite in una doppia versione ,italiana ed in lingua straniera . Si cercò così di contemperare anche l’esigenza turistica: finalità a cui era preposto l’EVI ed il suo presidente Deuringer sempre vigile, attento al conseguimento del fine ultimo dell’Ente.

Le tre serate vennero presentate dall’attrice Manoela Ballard e da Renato Tagliani nella spendida sala dell’Excelsior. La vittoria andò ad un ischitano Ugo Calise che aveva presentato una sua composizione: Ti regalo la luna, cantandola con un particolare trasporto che aveva affascinato e mandato in visibilio lo scelto pubblico presente in sala.  La trasmissione venne messa in onda  dalla Rai radio e fu molto seguita. Era il 6 maggio del 1961 e sembrava che l’avventura del Festival della canzone Marinara dovesse finire lì se l’intraprendenza e la buona volontà di alcuni amanti della musicalità che si sprigiona dalla terra vulcanica ischitana non abbiano deciso di riportarla in vita con il nuovo Festival che si svolgerà il 22  luglio sugli spalti antistanti lo specchio d’acqua del Castello Aragonese.

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