Nessuno dei politici della prima repubblica ha gridato "forza Ischia! come Enrico Scotti morto ieri improvvisamente ad 81 anni. Lo ha gridato negli stadi comunali di mezza Italia dai dilettanti al professionismo.
Attraverso il calcio ha portato Ischia il più in alto possibile. Lo faceva per amore dello sport e del proprio luogo di origine. Di vita vissuta in una comunità antica di cui andava fiero. Questo "forza Ischia" Enrico Scotti lo ha portato come esponente del "pensiero libero" nel consiglio comunale di ischia e nel consiglio provinciale di Napoli dal 1975 al 1980. Il mio ricordo particolare è a quella esperienza che era la prima per me come "addetto stampa" e la prima per lui come unico esponente del partito liberale italiano. Il partito di benedetto croce e di Guido cortese al quale fu sempre legato. Ricordo il suo impegno come presidente della commissione cultura del consiglio provinciale di Napoli affinché la provincia contribuisse con 750 milioni di lire all'acquisto di villa arbusto di lacco ameno su in stanza del sindaco Vincenzo mennella. Enrico Scotti non vide divisioni di parte per realizzare un grande progetto per l'intera isola d'ischia. La delibera fu approvata all'unanimita ed il suo intervento, pur all'opposizione della giunta PCI-psi, fu decisivo. Anche nella storica aula di Santa Maria la Nova - dove avevano parlato Salvatore Girardi, Maurizio valenzi, Antonio gava in epoche diverse - Enrico Scotti grido' "forza ischia" perché l'amore per la terra natale si manifesta ovunque. Lo saluto per l'ultima volta con affetto e stima orgoglioso di averlo conosciuto ed amato.
G. M.