Ischia News ed Eventi - Pe' terre assaje luntane

Pe' terre assaje luntane

Cucina e Tradizione
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La nave si allontana dalla banchina mentre la gente, talvolta immobile e talvolta no, osserva la scena. Che siano i viaggiatori stessi o semplici spettatori della partenza, ha poca importanza: la distanza che si apre tra l’imbarcazione e la terra che prima li ospitava si fa sempre più grande, immensa, non cicatrizzabile. Si abbandonano le vecchie esistenze per abbracciare una nuova vita.

Cosa ci sia al di là del mare sconfinato, che tutto sembra accogliere con un sinistro sorriso, è qualcosa di eccitante o spaventoso da immaginare. Una terra che segnerà per sempre il distacco dal vecchio mondo, ma non dalle proprie radici. Una grande occasione per indirizzare le vite di milioni di persone verso traiettorie imprevedibili.

E’ la grande emigrazione, uno degli avvenimenti più toccanti della storia italiana. Quando milioni di connazionali all’inizio del Novecento si spinsero, pieni di timore e speranza, verso le sponde del continente americano. Un fenomeno che ha segnato un’intera generazione di italiani, pronti al sacrificio di lasciarsi tutto alle spalle (comprese le miserie di una vita durissima), per tentare di abbracciare, dopo un viaggio lungo e spesso massacrante sulle acque dell’oceano, il sogno di un mondo nuovo: quello che iniziava con lo sbarco a Ellis Island, dove avveniva la prima delle violente collisioni tra l’ingenua speranza degli immigrati e la rigida normativa delle istituzioni statunitensi.

Dal 15 al 16 settembre 2012 si terrà ad Ischia, nella cornice suggestiva della Torre del Molino (ex Carcere Mandamentale), la nona edizione della mostra documentaria "Pe’ terre assaje luntane", a cura dell'Associazione Ischitani nel Mondo con la supervisione artistica di Salvatore Ronga. Un percorso storico per raccontare l’emigrazione verso le Americhe, con particolare rilievo al fenomeno ischitano. Foto d’epoca, poster, giornali, pubblicità, documenti e oggetti vari. E ancora forum, spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche: una vera e propria festa che in questi nove anni ha coinvolto il visitatore, fornendo molteplici spunti di riflessione spesso trascurati.

L’idea della mostra nasce dalla lettura di un elenco di nomi contenuto in un opuscolo che Mons. Onofrio Buonocore fece pubblicare nel lontano 1926. Un lungo elenco di ischitani, con le relative offerte per lo svolgimento di una festa religiosa. Carrese, Di Leva, Lauro, Mascolo, Di Massa, Di Meglio, Scotto: nomi familiari, appartenenti a persone del luogo ed emigrate a San Pedro, in California. L’ennesimo filo tessuto dai nostri concittadini per mantenere vivo e saldo il legame con la terra d’origine. Ecco perciò l’urgenza di ricostruire, attraverso i documenti e le testimonianze, l’identità e le vicende dei nostri emigranti. Ma anche sottolineare le connotazioni distintive del fenomeno migratorio ischitano rispetto al modello nazionale.

Ischia era soprattutto un’isola di contadini e pescatori. La prospettiva di poter continuare a svolgere l’attività di pescatore, piuttosto che cercare di sbarcare il lunario adattandosi a mestieri diversi, è perciò tra i motivi che concorrono a fare di San Pedro la destinazione americana privilegiata dagli isolani: un’altra Ischia, meta di un flusso immigratorio continuo che, negli anni a seguire, nonostante le parentesi belliche, non conosce flessioni. E ancora emigranti sulle coste di tutto il mondo, perfino ad Haifa, dove nel secondo dopoguerra gli ischitani insegnano l’arte della pesca su commissione del neonato stato di Israele. O come i fratelli Calise, già esperti viticultori, i quali si imbarcano per l’Argentina, dove realizzeranno stabilimenti enologici all’avanguardia e di successo. Insomma, identità già così forti e radicate da non aver paura di aprirsi al mondo e misurarsi con l’inevitabile contaminazione.

Dopo “Donne in viaggio” (sull’emigrazione femminile) e “Noi emigravamo” (in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia), l’edizione 2012 di “Pe’ terre assaje luntane” avrà come tema il cibo. Nel periodo dei grandi flussi migratori, anche a tavola l’Italia si presenta più disunita che mai. A cominciare dal pasto dell’emigrante, sui menù delle grandi navi, rigorosamente differenziato a seconda che il passeggero sia di una regione geografica o l’altra: piatti a base di riso e mais se proviene dal Nord Italia, di pasta se originario del Meridione. Una volta a terra, la tradizione culinaria d’origine è dura a morire. Le ricette italiane risentiranno certamente dell’influenza e del gusto americano, troveranno anche bizzarri adattamenti, ma sarà soprattutto la cultura americana ad avvalersi di un patrimonio di odori e abitudini, sapori e creatività che il fenomeno migratorio porterà in dote.  Per non parlare della convivialità a tavola come momento decisivo per ritrovare l’identità perduta: l’antica saggezza contadina che nel comune destino, denso di avversità, scopre il valore della vita collettiva. Insomma, anche quest’anno un appuntamento da non perdere.

La nona edizione di “Pe’ terre assaje luntane” è stata organizzata dall’Associazione Ischitani nel mondo in collaborazione con il circolo Georges Sadoul, l’Istituto Italiano per gli Studi filosofici, e col sostegno del Comune di Ischia.

Gianluca Castagna

Il Conte di Savoia al largo di IschiaSaturnia