La festa di Santa Maria al Monte celebrata il 12 settembre è sempre una scoperta, anche per un’ischitana come me. La Chiesa che sorge a 500 metri d’altitudine, immersa nel verde, è stata ristrutturata nel ’57 grazie a nonna Carmela Picarelli. E’ proprio lei ad aver rappresentato l’anima della festa per molti anni insieme ad altri abitanti del luogo, devoti alla Madonna, come Luigi Luongo detto il bijoux della montagna. La messa viene celebrata dal parrocco di Monterone e la processione, momento tra i più corali e scenici della festa, parte dalla Chiesa, attraversa il cortile arrivando fino a Punta Callotta. La statua viene portata in spalla da alcuni fedeli, accompagnata da canti e da una fiaccolata. Il ritorno alla Chiesa avviene attraversando l’interno della casa che oggi è del nipote di nonna Carmela, Michele Calise.
Partecipano da sempre anche le proprietà limitrofe che accolgono turisti ed ischitani.
Abitazioni in cui il tempo sembra essersi fermato. Pensate che l’elettricità è arrivata solo da qualche anno e l’acqua piovana viene ancora raccolta dalle cisterne, come quella che ha Michele in tufo verde. Dal lungomare di Forio e dal belvedere di Zaro, in questa occasione, è possibile vedere il percorso boschivo illuminato. Al termine della celebrazione, sul sagrato, vengono allestiti banchetti in cui è possibile degustare in allegria pasta e fagioli, coniglio, carne alla brace e tante leccornie preparate da signore volenterose. Adesso che è possibile raggiungere la zona con la macchina, almeno per un tratto, sarà più facile partecipare e regalarsi una piacevole camminata, anche se questo luogo è bello visitarlo quasi tutto l’anno per un pic nic o un’escursione.