Franco iacono - che ha oggi 82 anni e che ha dedicato i migliori anni della sua vita all'impegno politico occupando posti di responsabilità dal consiglio comunale di Forio a quelli provinciale e regionale fino al parlamento europeo...
- ha scritto un bel pezzo apparso sul "Corriere del mezzogiorno" venerdì 12 aprile 2024 dal titolo "quando Nenni e Rizzoli giocavano a bocce a Ischia" dove ricorda i suoi rapporti con Nenni nei anni 60 a lacco ameno in cui Nenni era ospite del suo amico Angelo Rizzoli.
Franco Iacono - poco più che ventenne - aveva aderito al psi da posizioni di "cattolico sociale" non da "laico anticlericale" e nella realtà sociale ed economica di Forio e dell'isola trovò che il psi - allora nascente nell'isola per l'intraprendenza di Francesco scalfati - poteva rappresentare l' "alternativa democratica" al potere in tutti i sei Comuni degli uomini della DC su posizioni di "destra-centro" e non invece di "sinistra-centro". Ricordo lucidamente quegli anni di passione politica giovanile pur con sette anni in meno di franco poiché anche io aderii al psi nel 1965 ma non da posizioni cattoliche ma laiche ed anticlericali che fin da giovanissimo ho sempre considerato prevalenti sugli schieramenti social comunisti e sulle differenze del "socialismo scientifico".
La definizione di me medesimo come "socialista" mi è andata sempre stretta poiché non ho mai abbandonato il "liberalismo" sulle cui radici avevo posto il "pensiero libero" avviato con l'incontro con la prof. Angiola Maggi ed il prof. Edoardo Malagoli. In quegli anni '60 il psi locale era costituito da uomini e giovani che provenivano da questi due filoni:il cattolicesimo sociale ed il liberalismo che guardava a sinistra non a destra. Se Francesco Scalfati aveva costituito il psi come partito di "alternativa" alla DC locale, raccogliendo gli anti-DC dei sei comuni, si dovevano formare i socialisti con dottrina politica ed organizzazione.
Furono costituite sei sezioni con il comitato di zona. La "formazione dei socialisti" avvenne in queste sezioni con conferenze, dibattiti, convegni dai quali usciva una classe politica locale con sufficiente preparazione e salda cultura su idee e programmi che questo partito-cerniera proponeva sul piano nazionale e locale poiché se da un lato il psi sperimentava sul piano nazionale e provinciale l'alleanza con la DC sul piano locale il psi era collocato su posizioni di netta alternativa alla DC.
Questa ambivalenza del psi durò per oltre vent'anni e non era una particolarità dell'isola d'Ischia. In migliaia di comuni italiani il psi era alleato col PCI mentre a Roma governava con la DC. Il segretario del psi Francesco de Martino - di cui ho letto qualche tempo fa i discorsi politici raccolti in due volumi dal suo allievo d'ippolito di alto contenuto culturale che non ha paragoni con quello dei politici di oggi che in me al confronto suscitano disgusto - arrivava alla famosa espressione della "non trasmissione meccanica dal centro alla periferia dell'alleanza con la DC".
De Martino esprimeva una sinistra laica difficilmente conciliabile con la natura profondamente clericale della DC che visibilmente si manifestava con vescovi e preti nelle realtà locali soprattutto meridionali. Ma ciò che appassionava i giovani socialisti di allora (la politica era passione non occasione di lavoro personale) come me per studi universitari di economia politica era la "politica di programmazione economica". Sul piano locale la battaglia principale era la "pianificazione territoriale" ed il piano regolatore generale che doveva avere l'isola d'Ischia con la legge-ponte del 1967 voluta dal ministro socialista ai lavori pubblici Giacomo mancini. Franco Iacono nell'articolo sul cormez scrive che negli anni 60-70 i socialisti di Ischia (intesa come isola) furono "gli apostoli della programmazione, dei piani regolatori" rimanendo "sconfitti".
È vero. Ma é stata una sconfitta per tutti. Una sconfitta alla quale non mi sono mai arreso. 57 anni dopo la legge-ponte Ischia non ha un piano urbanistico generale in vigore!!! Una sconfitta che chiede oggi giustizia perché paghiamo il costo enorme della "programmazione mancata" con il terremoto e l'alluvione di casamicciola e nonostante un doppio commissario alla "emergenza" che rIschia di diventare perpetua anche con l'arrivo del l'archistar.