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Abbattimento del Capricho: meglio tacere

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Ricostruzione, una pausa di riflessione ma quale dibattito sulla "pianificazione"?

Dopo che il sindaco di Casamicciola, Ing. Giuseppe Ferrandino, ha deciso con propria ordinanza l'abbattimento del Capricho de Calise a seguito di una relazione tecnica del proprio ufficio che valuta un pericolo pubblico senza la convocazione di un consiglio comunale monotematico - che pur aveva annunciato con una "auto-intervista" redatta dall' "ufficio stampa del comune di Casamicciola Terme" di due pagine apparsa sul quotidiano "Il dispari" di lunedì 29 gennaio 2024 - su un disegno complessivo di "nuova Casamicciola" ho deciso una pausa di riflessione.

Un dibattito è tale se c è una partecipazione anche polemica - la polemica è il sale della democrazia liberale - sui contenuti per un nuovo assetto territoriale nell' "impero della legge" come ammonì a Luigi Einaudi .

Il sindaco Ferrandino ha impiegato 9 mesi per accorgersi di un pericolo per la pubblica comunità consentendo che il complesso immobiliare diventasse un merdaio pubblico senza alcuna manutenzione ordinaria che invece lo avrebbe salvato dal degrado.

Se questo dibattito non c' è siamo già in clima di democrazia illiberale o autocratica avviata fino alla estrema degenerazione in Italia dal 1993 cioè 31 anni fa proprio con l'elezione diretta del sindaco che ha svuotato di contenuto ed importanza i consigli comunali che erano e sono la prima cellula della democrazia politica.

Se i membri del consiglio comunale non rivendicano un ruolo proponente e critico sul governo di una comunità non si può fare nulla anche perché non ci sono più le sezioni dei partiti dove si formavano le classi dirigenti locali fino ad arrivare ai massimi livelli.

Se non c è una attiva società civile anche con attive associazioni di categorie come i commercianti e gli albergatori é inutile scrivere e sforzarsi di indicare soluzioni, strumenti giuridici e finanziari, per affrontare una crisi sociale ed economica drammatica.

La pianificazione democratica si fa nei modi di legge. Non si può disegnare un paese con schizzi d'autore di un archistar. Non hanno alcun rilievo se non inseriti nel piano urbanistico comunale (PUC) che l'assessore regionale Bruno Discepolo non ha saputo imporre ai comuni "commissariandoli" per l'inadepienza rendendo il "piano regionale della ricostruzione" l'ennesimo studio che bloccherà per decenni una "possibile programmazione generale in un'area ad economia turistica cosiddetta matura".

Se si va avanti con "ordinanze" che il commissario Legnini arricchisce con l'aggettivo "speciale" (ma perché mai? l'aggettivo non si rileva nel diritto amministrativo) é assolutamente inutile una voce di "opinione pubblica" o di sottoscrizione popolare senza l'applicazione della legge 241/90 o del testo unico degli enti locali.

Parlare a chi non vuole sentire é inutile. Meglio tacere.