Lunedì 31 ottobre la popolazione nel monda tocca ufficialmente quota 7 miliardi, la popolazione più numerosa mai vissuta sulla Terra, in una corsa all’espansione che è iniziata nel secolo scorso.
Eravamo un miliardo nel 1804 e c’è voluto oltre un secolo per raddoppiare, arrivando a due nel 1927. Per passare a 3 miliardi ci sono voluti trentadue anni (1959), ma ne è bastata meno della metà – grazie al baby boom del dopoguerra – per toccare 4 miliardi 15 anni dopo, nel 1974. Da allora gli intervalli tra un miliardo e l’altro si sono ulteriormente ravvicinati, e in un certo senso “stabilizzati”: la popolazione nel mondo ha toccato i 5 miliardi nel 1987, 6 miliardi nel 1999 e 7, appunto, quest’anno.
L’UNFPA, il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, riconosce come una popolazione di 7 miliardi da sostenere, cui garantire diritti e uguaglianza di opportunità, rappresenti una sfida ineludibile per i governi, le agenzie internazionali, le organizzazioni non governative, gli istituti di ricerca. Ma soprattutto, invita a guardare a questo “compleanno” come a una notevole opportunità. Anzi, 7 miliardi di opportunità, considerando che mai come oggi le persone nel mondo sono connesse e interdipendenti.
Lanciando la campagna web “7 Billion Actions” (www.7billionactions.org) il 31 ottobre, UNFPA invita ogni singola persona a riflettere su quanto – nei fatti – ciascuno/a stia già facendo per affrontare, gestire e accompagnare la crescita della popolazione nel mondo. Un sito in cui condividere la propria storia – come testo, video, file audio. Un crowdsourcing di idee e proposte, azioni e progetti, che diventerà un e-book da cui trarre ispirazione per pianificare i cambiamenti che richiede una popolazione che cresce di 200.000 persone ogni giorno.
Nel Rapporto su Lo stato della popolazione nel mondo 2011. Il mondo a 7 miliardi: le persone, le opportunità – presentato lo scorso 26 ottobre e la cui edizione italiana è curata da AIDOS, Associazione italiana donne per lo sviluppo – l’UNFPA individua chiaramente i trend che caratterizzano la popolazione del globo oggi:
- la persistenza di enormi disparità: tra paesi e all’interno dello stesso paese, tra donne e uomini, innanzitutto, e tra ricchi e poveri, tra chi ha accesso all’istruzione e chi no, tra chi ha accesso ai servizi sanitari e chi no, o non abbastanza;
- la più grande generazione di giovani (1,8 miliardi di persone sotto i 25 anni), che spesso non hanno adeguate opportunità di istruzione e lavoro, sia nei paesi sviluppati, come l’Italia, sia nei paesi in via di sviluppo. Tra loro si contano già una parte delle 215 milioni di donne che hanno contratto matrimonio nell’adolescenza e non hanno accesso alla pianificazione familiare e dunque non possono decidere davvero quanti figli avere, e quando,
- un numero di persone over 65 in continua crescita: sono 900 milioni oggi, saranno 2 miliardi alla metà del secolo. Molti di loro ancora in buona salute e con molti anni da vivere, senza che sia chiaro con quali risorse affrontare questo periodo laddove non esistono sistemi pensionistici, o quelli esistenti sono insufficienti a coprire la domanda;
- una grande mobilità, con migrazioni non solo dal Sud verso il Nord, ma anche tra paesi del Sud del mondo e soprattutto all’interno dei paesi, dalle zone rurali alle aree urbane, nella speranza di migliorare le proprie condizioni economiche;
- una progressiva e inarrestabile urbanizzazione, che è nel contempo fonte di grande preoccupazione per la pressione sull’ambiente che tali agglomerati creano, ma anche risposta al problema della sostenibilità della crescita della popolazione nel suo complesso, per la possibilità di fornire in maniera concentrata e più efficiente, opportunità di lavoro e servizi.
Con la campagna “7 Billion Actions” l’UNFPA invita a guardare al nuovo traguardo raggiunto dalla popolazione mondiale con occhi diversi. Gli occhi dei suoi 7 miliardi di protagonisti.
