Ischia News ed Eventi - Rizzoli non verrà più: tempo del sociale per l’economico

Rizzoli non verrà più: tempo del sociale per l’economico

Angelo Rizzoli (1889-1970)

Economia
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Coesione e sviluppo nell’isola d’Ischia - le opportunità della programmazione comunitaria 2014-2020 e le prospettive di Distretto Turistico – Convegno-Seminario di riflessione intorno al libro di Carlo Borgomeo “L’equivoco del Sud” – Lacco Ameno d’ Ischia – Casina Gingerò di Villa Arbusto

Ischia, 13 settembre 2013

“Coesione e sviluppo nell’isola d’Ischia – le opportunità della programmazione comunitaria 2014-2020 e le prospettive di Distretto Turistico”. Questo è il tema di un convegno-seminario di riflessione intorno al libro di Carlo Borgomeo, “L’equivoco del Sud” (Editore Laterza-Bari) che si terrà a Lacco Ameno d’Ischia martedì 17 settembre 2013 con inizio alle ore 18.30 nella Casina Gingerò della Villa Arbusto, centro culturale polivalente di proprietà pubblica anche sede del Museo di Pithecusa sulla colonizzazione greca dell’isola d’Ischia (VIII secolo a.C.).

L’iniziativa – con il patrocinio del Comune di Lacco Ameno – è promossa dalla Banca per le Risorse Immateriali (BRI), l’Osservatorio sui fenomeni Socio-Economici dell’isola d’Ischia (OSIS), dal Magazine “Ischianews & Eventi” e dal neonato Distretto Turistico Isola Verde.

Parteciperanno l’autore del libro, Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione Con il Sud e già presidente della società per l’Imprenditoria Giovanile ed amministratore di Sviluppo Italia e Bagnoli Futura e l’assessore regionale al turismo ed ai beni culturali della Campania, Pasquale Sommese mentre le note introduttive saranno tenute da Osvaldo Cammarota, coordinatore della BRI, Franco Borgogna, presidente dell’OSIS, Benedetto Valentino, direttore del Distretto Turistico.

Al convegno – seminario – coordinato dal giornalista Giuseppe Mazzella – sono stati invitati a partecipare ed intervenire nel dibattito i sei sindaci dell’ isola d’ Ischia, Giuseppe Ferrandino (Ischia), Paolino Buono (Barano), Rosario Caruso (Serrara-Fontana), Francesco Del Deo (Forio), Carmine Monti (Lacco Ameno ) e Arnaldo Ferrandino (Casamicciola).

Invitati anche i rappresentanti delle forze politiche, imprenditoriali, sociali e culturali; amministratori pubblici, dirigenti e funzionari della Pubblica Amministrazione locale.

Il Ministro per la Coesione Territoriale, prof. Carlo Trigilia, impossibilitato a partecipare per precedenti impegni ha fatto pervenire un messaggio di adesione agli organizzatori dove sottolinea di essere “fermamente convinto, da tempo, che una delle poche priorità della nuova programmazione 2014-2020 debba essere legata alla straordinaria opportunità di valorizzare l’immenso patrimonio culturale di cui il Mezzogiorno dispone”.

Il Ministro Trigilia – profondo studioso dello “sviluppo locale” - comunica inoltre che “al binomio “turismo-cultura” l’intero Governo sta dedicando grande attenzione e le stesse Politiche per la Coesione territoriale, nel prossimo periodo di programmazione, conteranno un indirizzo forte, rivolto principalmente alle Regioni beneficiarie, affinchè si punti decisamente su questi straordinari asset di sviluppo e crescita che sono, tra l’altro, non delocalizzabili e non replicabili da alcun nostro competitore in Europa e nel mondo”.

Infine il Ministro Trigilia rimarca che “l’idea di un “distretto turistico” per l’isola d’ schia, che abbia queste caratteristiche e questo profilo fortemente integrato tra risorse naturali e servizi, sembra molto convincente”.

RIZZOLI NON VERRA’ PIU’: TEMPO DEL SOCIALE PER L’ ECONOMICO

di Giuseppe Mazzella

Il Convegno-Seminario di Lacco Ameno su “Coesione e Sviluppo nell’isola d’Ischia” con un esame delle opportunità della programmazione comunitaria 2014-2020 (risorse disponibili per 100 miliardi di euro pari a 200mila miliardi delle vecchie lire!) si inserisce in un’ampia azione di divulgazione civile che l’Osservatorio sui fenomeni Socio-Economici (OSIS), soprattutto con gli interventi del Presidente Franco Borgogna, va facendo da 4 anni sui temi dell’avvio dello “sviluppo locale”, dell’“autopropulsione del sistema locale”, della “coesione economica e sociale” dell’isola d’Ischia vista nella sua unità, non solo geografica ma politica ed economica, poiché è obsoleta la divisione in sei Comuni che dura da duecentosette anni tranne un periodo di sette anni di “comune unico” in regime fascista dal 1938 al 1945. La “coesione del sistema economico, sociale ed istituzionale” è ancora più urgente in questo periodo di recessione economica tanto da richiedere, nell’attesa di un riordino dei poteri locali con l’abolizione dell’Ente Provincia e la nascita della Città Metropolitana di Napoli, che una “politica unitaria” nasca dal basso e per iniziativa dei sei Comuni e da qui la grande speranza del Distretto Turistico, promosso da imprenditori ed enti locali per iniziativa del giornalista Benedetto Valentino, promotore del Premio Ischia Internazionale di Giornalismo, ed in via di approvazione da parte del Governo presieduto dall’on. Enrico Letta, buon conoscitore della realtà economica e sociale dell’isola d’Ischia la quale – non è mai abbastanza utile ripetere – è la più importante località turistica della Campania per quantità e qualità di attrezzature ricettive e commerciali e per numero di presenze.

Su di un’area di appena 46Km2 vivono circa 60mila persone; sono presenti circa 3mila imprese iscritte alla Camera di Commercio, Industria, Agricoltura; al Centro per l’Impiego sono iscritte 13mila persone di cui almeno 1000 extra- comunitari ma almeno 4mila sono “disoccupati permanenti” mentre circa 10mila sono lavoratori stagionali del turismo e dell’indotto; l’INPS licenzia ogni anno almeno 9500 pratiche di indennità di disoccupazione; 3200 sono gli studenti dei 4 Istituti Superiori ed ogni anno vengono diplomati almeno 510 giovani. Il trasporto, per i residenti, le attività imprenditoriali ed i turisti, terrestre all’interno dell’isola e marittimo con Napoli e Pozzuoli è assimilabile ad una Grande Metropoli.

Questi dati essenziali danno un’idea sufficiente di uno sviluppo da definirsi “ipermaturo o oltre il maturo” avvenuto dal 1950 in poi senza Programmazione e senza Pianificazione Territoriale perché l’isola non ha mai avuto un Piano Regolatore Generale in vigore (Pianificazione “attiva”) mentre non sono state mai rimosse le leggi vincolistiche in materia ambientale del 1939 (Pianificazione “passiva” con un Piano Paesistico (1942) e Urbanistico Territoriale (1995)).

Questo sviluppo straordinario, che ha trasformato l’economia della più grande delle isole Partenopee da preminentemente agricola a essenzialmente turistica grazie soprattutto alla bontà delle sue acque termali, fu avviato nel 1953 con i grandi alberghi termali di Lacco Ameno del cavaliere del lavoro Angelo Rizzoli (1889-1970), il grande mecenate dell’isola d’Ischia che fu lanciata nel firmamento internazionale delle località attraverso la catena editoriale di Rizzoli e la sua casa cinematografica. Fino alla fine della sua vita - nell’estate del 1970 – Rizzoli, cittadino onorario di Lacco Ameno, si interessò alla sviluppo dell’isola e lo fece da autentico innamorato perché per i suoi investimenti nel Grande Albergo della Regina Isabella, nelle Terme Santa Restituta, nell’Albergo termale La Reginella, nel centro commerciale di Lacco Ameno, nell’albergo – terme Manzi di Casamicciola, per le sue linee di navigazione, nella sua villa Arbusto che ricostruì pezzo su pezzo per il frazionamento di proprietari, non chiese MAI gli incentivi previsti dalla Cassa per il Mezzogiorno per gli interventi nel Sud. Donò all’isola perfino l’Ospedale dedicato a sua moglie Anna.

È sulla scia dei grandi investimenti di Rizzoli che nacque una imprenditoria alberghiera e commerciale locale anche con imprenditori esterni, italiani e stranieri, che seppero cogliere le opportunità di successo economico. Negli anni ‘ 60 del ‘ 900 nascono i Giardini Termali, prima a Forio con i Poseidon, e progressivamente ne nascono altri e quasi tutti gli alberghi si dotano di piscine termali con l’acqua calda che esce dal suolo. Ischia ha così la più lunga stagione turistica del Mezzogiorno. Dura otto mesi da marzo ad ottobre ed una località amata soprattutto dai tedeschi.

L’edilizia ed il mercato immobiliare non risparmiano Ischia negli anni del boom economico con una massiccia, selvaggia, indiscriminata speculazione favorita paradossalmente da un vigente “vincolismo assoluto” e dalla mancanza di una realistica Pianificazione Territoriale mentre il Governo, altro paradosso, concedeva incentivi della Cassa per il Mezzogiorno per attività turistiche.

Ma questo sviluppo economico non solo è stato disordinato ma è stato squilibrato. Così alcuni Comuni hanno avuto un iper-sviluppo - come il capoluogo Ischia-Città, Lacco Ameno, Forio - più lento e parcellizzato hanno avuto lo sviluppo i Comuni di Serrara-Fontana e Barano limitato a Sant’Angelo ed ai Maronti mentre il Comune di Casamicciola, nell’ottocento e nel primo novecento, nonostante i terremoti del 1881 e quello terribile del 1883, la più famosa località termale, diventa l’area in declino industriale ed infrastrutturale perché perde nel 1973 il grande complesso monumentale, industriale e ricettivo del Pio Monte della Misericordia mentre tramonta il termalismo tradizionale con gli “stabilimenti” con la chiusura di tutto il bacino termale di La Rita.

La vicenda dello sviluppo di Ischia nel Mezzogiorno diventa emblematica, nelle luci e nelle ombre, perché nonostante tutto il territorio è stato valorizzato nella sua vocazione naturale e la speculazione edilizia, pur forte, non ne ha compromesso la bellezza .Negli ultimi tempi c’è stata una grande riscoperta della sua viticoltura con una produzione qualitativa di alto prestigio e con un ritorno all’artigianato artistico ed ai prodotti tipici con una forte attenzione per la “riscoperta” del patrimonio monumentale, degli usi e dei costumi.

Insomma il “panorama di insieme” dell’isola d’Ischia nella sua interezza geografica ed economica che con il Magazine in italiano ed inglese “Ischianews & Eventi”, per la tenacia del direttore editoriale Tommaso Massimo Pilato, presentiamo ai turisti di ogni parte del mondo induce, nonostante i cattivi tempi che corrono con la crisi finanziaria nazionale ed internazionale, all’ottimismo e non al pessimismo con ragionevolezza nell’uno e nell’altro.

Un altro Rizzoli non verrà più ad investire nell’isola d’Ischia. Praticamente impossibile oggi trovare un “innamorato” come il “commenda” che faceva i conti sulla scatola di fiammiferi come ricorda Piero Ottone. Lo stesso impero di Rizzoli non esiste più ed ad Ischia ed altrove ha altri padroni. Se oggi l’isola d’Ischia vuole consolidare il suo sviluppo, come è stata capace di andare avanti perdendo la “rendita di posizione” del turista tedesco organizzato dal Tour Operator, vuole riequilibrare il suo sistema sociale, vuole dare nuove possibilità di lavoro ai propri giovani, deve puntare alla sua “autopropulsione”, a costruire una nuova classe dirigente – quello che i sociologi mutuando dall’economia aziendale chiamano il “capitale sociale” – che superi il campanilismo, attui il solidarismo, sappia utilizzare pienamente le nuove risorse dell’Unione Europea per il recupero soprattutto di tutti gli immobili dismessi con un Piano di Recupero utilizzando tutti gli strumenti di legge che offre all’Ente Locale il Testo Unico (art.120, la società di trasformazione urbana) per rendere “giuridicamente agibili” gli investimenti pubblici e privati.

Insomma deve “curare la malattia dell’albero che dà pochi frutti” e non “appendere dei frutti sui suoi rami” pensando di “curare la malattia dell’albero” come ammoniva con una metafora felice il giovane economista cattolico Giorgio Ceriani Sebregondi (1916-1958) che Carlo Borgomeo ha scelto come efficace epigrafe del suo libro.

Riequilibrare lo sviluppo e cioè intervenire dove immediatamente il capitale non è remunerativo per il “reddito” o risultato utile della gestione, è compito dell’intervento pubblico e della cooperazione sociale invertendo i fattori dell’espansione capitalistica dove è l’economico a creare il sociale e non viceversa. Ma in una “economia civile” di cui Antonio Genovesi nel 1754 ebbe la prima cattedra a Napoli e prima di essere sconfitta dall’“economia politica” di Adam Smith, come sottolinea Borgomeo nel suo libro, bisogna “ripartire dal sociale, dalla promozione delle identità comunitarie, dalla ricerca di logiche cooperative tra i soggetti”.

Bisogna “avere piena consapevolezza della gravità della situazione, decidere radicali cambiamenti nei comportamenti individuali e collettivi, ripartire dalle nostre responsabilità”.