La strada verso la qualificazione dei vini dell’isola d’Ischia parte già nel 1963 con la nascita della DOC, la seconda in Italia, la prima in Campania, per cui quando nel 2003 parte anche in Campania il progetto “Strade dei Vini”, i produttori ischitani decidono subito di aderire costituendo il comitato promotore che diventerà comitato di gestione nel 2005. Attualmente le strade dei vini e dei prodotti tipici dell’isola d’Ischia contano oltre 20 soci: tra di loro aziende vitivinicole dalla grande tradizione, hotel prestigiosi, aziende agrituristiche, aziende produttrici di prodotti tipici pane, miele, distillati, allevatori di conigli. Tra i promotori tutti i comuni dell’isola e la Provincia di Napoli. La qualità nei vini ischitani si tocca con mano, e la qualità dell’offerta è richiesta ad ogni associato, è una filosofia che nasce nel rispetto dell’enorme sacrificio fatto da tantissimi piccoli coltivatori, custodi impagabili del territorio.
Tempi brevi, anzi brevissimi, per il posizionamento della cartellonistica e per la creazione dell’infopoint delle Strade dei vini e dei prodotti tipici dell’isola d’Ischia, importanti strumenti del marketing delle Strade, forte è anche il sostegno da parte delle istituzioni e addirittura c’è l’imbarazzo della scelta per la localizzazione del punto informativo, questo dovrebbe divenire anche punto vendita dei prodotti delle aziende associate. Una sede prestigiosa dunque, dove il turista possa ritrovare l’essenza di quel lavoro svolto nei secoli da un popolo che si sente più di terra che di mare, nonostante da quest’ultimo sia circondato. Tra vini e prodotti tipici alla scoperta dell’isola che c’è. Partendo dal presupposto che quello ischitano è un territorio maturo dal punto di vista turistico, l’obiettivo delle Strade del Vino è quello di attrarre l’attenzione dei turisti sulle produzioni di qualità che l’isola può regalargli nei periodi di alta stagione e di creare gli eventi e le attrattive nei periodi in cui la presenza turistica diminuisce valorizzando le tradizioni locali e sviluppando itinerari enogastronomici fruibili tutto l’anno. Biancolella, Forastera, Piedirosso e Guarnaccia questi i vitigni che costituiscono la DOC Ischia, uve che la sapienza e la tenacia hanno saputo valorizzare creando prodotti di grande pregio. Vigneti che si estendono dal mare fino alle pendici del monte Epomeo creando suggestivi scorci e componendo un percorso naturale di rara bellezza. Il vino a Ischia rappresenta ed ha rappresentato un’attività onerosa per gli ingenti costi di gestione e la scarsa accessibilità dei terreni, negli ultimi anni molto è stato fatto e ciò è testimoniato dai numerosi riconoscimenti ricevuti dai vini ischitani da guide ed esperti. Svariate microzone e relativi microclimi hanno contribuito nel tempo a fare dell’isola di Ischia un laboratorio a cielo aperto per i migliori enologi che hanno così potuto ottenere vini dall’elevatissimo pregio capaci di donare al palato sensazioni piacevolissime. Ischia dal punto di vista produttivo è sempre stata più isola di terra che di mare, grazie al suo terreno vulcanico, ricco di minerali e fertile ed alle ottime esposizioni che favoriscono non solo il vino, ma anche gli ortaggi e i legumi, ai quali oggi sempre più spesso si abbinano i prodotti della pesca. Il boom turistico ha fatto sì che queste produzioni lasciassero spazio ad una rapida urbanizzazione e al relativo abbandono delle attività originarie, molte famiglie contadine, infatti, hanno trasformato la propria azienda in azienda turistica perdendo però il legame con il mondo agricolo. Ischia oltre a essere isola di terra è anche sede di grandi giacimenti culturali, basti pensare che fu il primo insediamento dei greci in occidente, i quali appunto portarono la vite nel settimo secolo a.C., in seguito, grandi personaggi della cultura e dell’arte hanno avuto residenza sull’isola ne è un esempio la meravigliosa Villa Arbusto a Lacco Ameno che fu di dell’editore Angelo Rizzoli e che oggi ospita il museo archeologico, nel suo giardino vi si trovano le origini della vite oltre a numerose piante provenienti dai cinque continenti. Nel binomio cultura e vino, il futuro delle produzioni ischitane. In un mercato sempre più globalizzato, la scelta strategica di unire le eccellenze di un territorio appare obbligata, di qui l’idea di realizzare un portale internet che racchiuda il sistema delle Strade del Vino della Campania e dal quale si possa navigare verso 12 i singoli territori con i relativi siti internet un’architettura simile ed essere collegati al progetto dell’enoteca regionale. Ischia può diventare non solo una vetrina per l’intero settore, ma anche un osservatorio del panorama vitivinicolo regionale. È importante che i produttori ischitani guardino lontano, i vini dell’isola dunque nell’affrontare il mercato dovranno fregiarsi del marchio isola d’Ischia, ma all’interno di un brand più forte che caratterizzerà i prodotti enogastronomici campani. È il primo importante passo è già stato fatto con la firma del protocollo di’intesa tra Regione Campania, Comune di Serrara Fontana e Strada del Vino dell’isola d’Ischia che individua sull’isola d’Ischia in un sinto simbolo dell’intero territorio, l’Eremo di San Nicola sul monte Epomeo una delle sette sedi del circuito dell’Enoteca Regionale che sarà promossa e “venduta” nel rispetto del progetto Vigna Felix Enoteche Regionali della Campania attraverso il Vigna Club con le sue fidelity card, strumenti di fidelizzazione che consentono di godere di vantaggi e servizi a valore aggiunto. Tre smart card – consumer, business, friend – caratterizzate da tre colori diversi per un circuito esclusivo pensato per chi ama il vino. La presentazione del progetto all’ultimo Vinitaly con la consegna della prima Vigna Felix card, la N°00000001 al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che è stato invitato ad Ischia dagli Associati alle Strade del Vino. Presentata anche la “bottiglia parlante”, moderno sistema di rilevamento delle proprietà organolettiche del prodotto, come il QR Code, codice bidimensionale che, applicato alla singola bottiglia, trasmette a supporti tecnologici (telefonini, palmari, netbook) informazioni audio e video sul vino anche in lingue diverse. Allora gli obiettivi sono chiari: migliorare le capacità di accoglienza dell’enoturista per le aziende produttrici, valorizzare e privilegiare il prodotto tipico per le aziende turistiche in una ottica di riqualificazione complessiva dell’offerta turistica. L’idea da comunicare al turista è semplice: “acquistando un vino come un altro prodotto locale, oltre a portare a casa un prodotto dall’indiscutibile valore, si contribuisce anche alla tutela di un territorio di estremo valore e si partecipa alla salvaguardia di un pezzetto dell’Isola verde”. La strada del vino sarà inoltre essere capace di creare occupazione, formando nuove figure professionali driver di mototaxi e gli attuali tassisti potrebbero in futuro divenire delle enoguide-turistiche capaci dunque di informare il turista in un’ ottica di ampliamento e qualificazione dei servizi proposti. Altra novità assoluta per una strada del vino è l’aver costituito un comitato tecnico scientifico, una struttura che vuole rappresentare il centro nevralgico dell’associazione e che mette insieme le competenze sia nel settore enologico che del marketing, il tutto al servizio del territorio.
Per informazioni circa Le Strade dei Vini e dei prodotti tipici dell’Isola d’Ischia
Per informazioni circa Le Strade dei Vini e dei prodotti tipici dell’Isola d’Ischia www.stradadelvino.ischia.it