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Ischia/bella ed impossibile

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Controcorrente/la programmazione nel libro dei sogni
Di Giuseppe Mazzella


C'è un altro slittamento della scadenza per le osservazioni dei cittadini sia al piano di ricostruzione (pdri) sia al piano paesistico regionale (ppr) dell'isola d'Ischia bella ed impossibile ambedue "adottati" dalla giunta regionale della Campania. Il primo arriva sei anni dopo la legge statale n. 109/2018 per la ricostruzione dopo il terremoto del 21 agosto 2017 ed il secondo arriva addirittura trent'anni dopo il piano paesistico del ministro ai beni culturali Paolucci - Dio lo abbia in gloria perché é morto da tempo - che è ancora in vigore e che ingessa lo sviluppo urbanistico ed economico per conseguenza per l'eternità.
Se si pensa che la legge sulla ricostruzione avrebbe dovuto avere "piani attuattivi" in sei mesi con provvedimenti di assetto territoriale del commissario di governo straordinari ed urgenti ci si rende conto con amarezza che la politica di programmazione è un sogno di razionalizzazione dello sviluppo e di difesa ambientale impossibile a realizzarsi. Si va avanti per provvedimenti parziali con "ordinanze speciali" come ci insegna da tre anni il commissario Giovanni Legnini, fine giurista, che hanno avviato la più complessa ricostruzione privata e pubblica dell'intero occidente perché a circa 8 anni dal terremoto e 3 anni dall'alluvione che ha disastrato in maniera indicibile soprattutto la comunità umana di Casamicciola un tempo di 8mila anime ed oggi - di fatto - di 5mila con la distruzione di tutti i servizi civili di una "comunità autonoma" elevata da secoli a "comune autonomo" - siamo ancora alla ricerca di un inizio in un nuovo "disegno di Paese" che con un semplice piano regolatore doveva essere approvato, dopo un civile dibattito contenutistico, in sei mesi e messo in attuazione. Se questo fosse stato fatto oggi ci ritroveremmo a Casamicciola con una ricostruzione terminata nell'area di piazza della marina e del Litorale capace di non spegnere il motore dello sviluppo economico di quanto rimane del sistema commerciale e alberghiero. Oggi invece Casamicciola è un disordinato cantiere edile da piazza marina a piazza Majo passando per piazza Bagni mentre il porto turistico è vuoto per il mancato rinnovo ai tre concessionari in attesa di una gestione diretta da parte del Comune decisa dal sindaco-podestà Giosy Ferrandino senza avere lo strumento giuridico-finanziario per la gestione diretta che non poteva non essere che una efficiente società di trasformazione urbana (stu) a norma dell'art. 120 del testo unico enti locali con la diretta partecipazione di "invitalia" con danaro e uomini che nel gergo tecnico si chiamano "capitale di rischio" e "management".
La stu per Casamicciola e Lacco Ameno
Una società di trasformazione urbana con danaro, uomini e mezzi avrebbe dovuto progettare, intervenire, gestire il recupero produttivo di Casamicciola tutta e di Lacco Ameno parzialmente poiché grandi strutture - come l'hotel terme manzi, l'hotel terme Elma, l'hotel Elisabetta ex scioli e strutture termali storiche come terme maltempo per non citare l'intero bacino termale di la Rita sono Chiuse ed offendono il paesaggio, l'economia ed il morale degli abitanti così come piazza marina non ha più il prestigioso bar calise 1925 ed è chiuso il ristorante Monfalcone mentre è stato abbattuto il capricho de calise. Piazza Marina sarà una "piazza vuota" con un "porto vuoto" in attesa del 2026 come annuncia Giosy Ferrandino dei "mega youth"che trasformeranno l'economia. Ma ora? Come vive Casamicciola? Come vive Lacco Ameno?
Il piano delle calende greche.
Entro il 2 maggio 2025 potranno essere presentate osservazione ai due strumenti urbanistici sul tappetto della programmazione. Ma quale dibattito civile c'è? Dove stanno qui "Italia nostra", il fondo mondiale per la natura, il fai, lega per l'ambiente, i circoli culturali, le sezioni dei partiti? Questi con passione civile avrebbero potuto fare osservazioni in un interesse "collettivo" e non "personale". Mi spiace molto che una associazione imprenditoriale di commercianti e albergatori come quella presieduta da Nicola Lombardi possa assistere in silenzio all'agonia di un sistema economico della più antica cittadina turistica dell'isola d'ischia che comunque deve andare avanti.
Bisogna dare serietà alla Programmazione. Non trovo di meglio che citare ancora una volta come da oltre 50 anni il libro di Giorgio Fua' e Paolo Sylos-Labini del 1963 "idee per la programmazione economica" (Editore la terza). É un libro da leggere. Studiare. Sono passati 62 anni senza risultati sul piano nazionale e locale.

G. M