Ischia News ed Eventi - Cucina e Tradizione

Quando si farà una storia giusta della pittura italiana di questo secolo, quando saranno abbattuti i pregiudizi e saranno svaniti i fumi del cosmopolitismo e della moda, dovremo metterci a cercare tra le rovine di tante glorie d'oggi ridotte in polvere e, qua e là, fuori della pubblicità e degli interessi di mercato, troveremo che ai Camaldoli o a Ischia... c'era qualcuno che faceva pittura, per il suo privato piacere di esercitare l'esercizio della conoscenza, dell'amore delle cose umane e degli uomini»

(Renato Guttuso)

Ricordo che durante la mia esperienza all’Hotel Miramare di S.Angelo, quando il riverbero del tramonto si adagiava sulle bianche pareti dell’albergo, Enrico era li con la sua tavolozza dai mille colori, circondato da suoi quadri con il suo panama e l’immancabile sigaro alla ricerca dell’ispirazione: Enrico Delle Donne “cantore della serena contemplazione”.

Ho sempre avuto un debole per i racconti degli altri, se poi ti riportano indietro nel tempo allora l’interesse e la curiosità aumentano. Ho chiesto al mio amico Augusto (figlio di Enrico) se potevamo pranzare insieme, volevo sentire il papà raccontare come la sua arte lo aveva accompagnato in tutti questi anni rendendolo famoso ad Ischia e all’estero.

Due (Erri De Luca)

Quando saremo due saremo veglia e sonno,
affonderemo nella stessa polpa
come il dente di latte e il suo secondo,
saremo due come sono le acque, le dolci e le salate,
come i cieli, del giorno e della notte,
due come sono i piedi, gli occhi, i reni,
come i tempi del battito
i colpi del respiro.
Quando saremo due non avremo metà
Saremo un due che non si può dividere con niente.
Quando saremo due, nessuno sarà uno,
uno sarà l’uguale di nessuno
e l’unità consisterà nel due.
Quando saremo due
cambierà nome pure l’universo
diventerà diverso.

Torna anche quest’anno l’Anteprima di PizzaUp®. Lunedì 21 maggio si terrà per il secondo anno consecutivo a Napoli il prologo di questo evento che da sei anni, grazie all’Università della Pizza® di Vighizzolo d’Este (Pd), riunisce pizzaioli da tutta Italia. PizzaUp® è infatti l’unico Simposio tecnico sulla pizza italiana, un evento di confronto e di crescita per quanti portano avanti questa professione non solo come lavoro ma come un vero e proprio stile di vita.

A partire dalle ore 14.30 i locali della Città della Scienza a Bagnoli si animeranno con un corso di formazione dedicato ai lieviti naturali per la pizza: differenze di gusto e di digeribilità dei lieviti vivi rispetto a quelli essiccati. L’incontro, tenuto da Federica Racinelli esperta in tecnologia degli impasti e dei lieviti e docente di riferimento di Università della Pizza® vedrà anche un intervento di Piero Gabrieli, direttore marketing del Molino Quaglia, su come aumentare la qualità dei prodotti riducendo i costi fissi.
Per partecipare al corso occorre iscriversi sul sito www.pizzaup.it e versare una quota di 30,00 euro (Iscrizioni anche chiamando il numero 0429.649110).

Sempre all’interno della Città della Scienza dalle ore 18.00 alle ore 20.00 l’iniziativa, aperta al pubblico sino ad esaurimento posti, sarà invece dedicata a “Storie di straordinaria lievitazione”. Il giornalista de Il Mattino Luciano Pignataro e Monica Piscitelli, autrice della prima Guida alle Migliori pizzerie di Napoli e della Campania, intervisteranno sul palco pizzaioli e tecnici su come le moderne tecniche di lievitazione e la rigorosa scelta di materie prime migliori stiano portando una vera e propria ventata di novità nel mondo della pizzeria professionale.

La cittadina di Longarone (Belluno) fu interamente distrutta con il disastro del Vajont del 9 ottobre 1963, una strage causata da una frana staccatasi dal monte Toc, e precipitata nel bacino artificiale creato dalla diga del Vajont, provocando un’onda che scavalcò la diga e travolse il paese sottostante, distruggendolo e provocando 1910 morti.
Nelle estati 1964 e 1965 un gruppo di circa trenta giovani orfani del Vajont fu accolto da altrettante famiglie di Casamicciola Terme che offrirono loro accoglienza ed ospitalità per un lungo periodo, grazie all’impegno dei coniugi Rosa e Salvatore Capezza. Tale gesto non fu mai dimenticato dai giovani ospiti, parte dei quali ha mantenuto fino ad oggi i rapporti con le famiglie che li hanno ospitati.

Trascorsa la Santa Pasqua, l'Associazione Actus Tragicus comunica quanto segue affinché  il prossimo anno la manifestazione abbia a svolgersi regolarmente.

Si precisa,innanzitutto,  che lo scorso anno la manifestazione si è realizzata anche senza il contributo comunale, grazie al fatto che vi era stato un avanzo di cassa da le manifestazioni 2009 e 2010, che negli altri anni era servito per realizzare costumi di scena; per  il contributo di pochi sostenitori e per l'autotassazione dei soci.

La richiesta di quest'anno al Comune era di collaborazione, affinché  con una delibera autorizzativa fatta diversi mesi prima, si potevano sensibilizzare le forze economiche del paese e non ridursi a 12 giorni dalla Pasqua a non avere nessuna autorizzazione.

Per il prossimo anno ci si augura che anche la Passione di Cristo possa  far parte degli eventi del Comune di Forio come Natale al comune, Torri in festa ,  feste alla Colombaia , con gli stessi limiti di legge e fondi erogati dal comune o altri enti sovracomunali.

Alle nove in punto  di lunedì in Albis 9 aprile sul sagrato della Chiesa Madre di Casamicciola- la Parrocchia di Santa Maria Maddalena costruita  nel 1896 dopo il terremoto del 28 luglio 1883  e che dal 1966 è anche Basilica Pontificia -   si ritroveranno, accolti dal  Parroco, Gaetano Pugliese,il Commissario Prefettizio  di Casamicciola, il Comandante dei Vigili Urbani, il Maresciallo dei Carabinieri ed i due Priori delle Congreghe di Santa Maria della Pietà e di Sant’Anna con una rappresentanza dei loro iscritti. E naturalmente i fedeli.

Staranno lì per iniziare il pellegrinaggio di ringraziamento a Lacco Ameno  a Santa Restituta -  la Martire Cristiana del IV secolo Patrona dell’isola d’Ischia -  per aver liberato l’isola d’Ischia dal colera nel 1837. E’ un pellegrinaggio di ringraziamento, un “voto collettivo”espresso in maniera del tutto informale dalle sei Comunità amministrative dell’isola (Ischia, Casamicciola, Lacco Ameno, Forio, Barano e Serrara-Fontana) che non trova riscontro negli archivi comunali o in quelli  della Diocesi d’Ischia. Un esempio di “tradizione orale”al quale non ha potuto dare una data certa nemmeno il più autorevole storico della Diocesi d’Ischia, Mons. Pasquale Polito (1907-1994) che nel suo libro “Lacco Ameno, il paese, la protettrice, il folklore”(1961) la chiama “la  processione di penitenza che il lunedì dopo Pasqua muove da Casamicciola verso Lacco Ameno”e la fa scaturire “da un fatto luttuoso per l’isola. Alcuni si riportano alla peste del 1656 altri al colera o del 1837 o del 1854”ma essendo state le sei Municipalità costituite solo nel 1806 Mons. Polito protende per l’epidemia di colera o del 1837 o del 1854.

A Forio, il più esteso dei sei comuni dell'isola d'Ischia, lungo il corso principale del borgo, nella tarda mattinata del giorno di Pasqua, si svolge la sacra rappresentazione chiamata “la Corsa dell’Angelo”, organizzata dall’antica arciconfraternita di Santa Maria Visitapoveri che ha sede nella chiesa omonima a Piazza Municipio. Di essa si ha notizia fin dal 1618, sorta nel clima spirituale del periodo della riforma cattolica quando la religiosità popolare è caratterizzata da un complesso di pratiche che si esplicano in atti, gesti, parole e con la diffusione di rappresentazioni di argomento religioso quale il Natale, la Passione, la Resurrezione.

Questa sacra rappresentazione è pervasa da un alto valore poetico, quasi una lauda uscita della potente fantasia poetica di “Iacopone da Todi”. Essa presuppone solo l’evento storico e teologico della resurrezione di Cristo, mentre il resto è liberamente rielaborato dall’anonimo “poeta”che l’ha creata. I protagonisti sono quattro: Gesù risorto, la Madonna, S. Giovanni Apostolo resi presenti da tre statue lignee realizzate da un ignoto scultore napoletano negli anni 1756-57, e da un Angelo, anch’esso una statua di legno dorato uscita dalla bottega dello scultore Francesco Mollica intorno al 1620. Oggi la statua originale non corre più, e si può ammirare nella chiesa dell’Arciconfraternita. Il suo ruolo lo svolge una copia realizzata circa venti anni fa.

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